La Sacra Scrittura di domenica 18 settembre

Il commento di don Michele Mosa. «Uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù»

Umanità che non è ostacolo all’incontro con il Padre, anzi. Come ben spiega Agostino, Gesù è «via in quanto uomo, verità e vita in quanto Dio» (Su Giovanni 12,4; 34,9). Non aver paura della tua umanità. Cioè, non temere “la carne”. O, se preferite, non puntate i fari solo sulla divinità di Cristo, divinità indissolubilmente unita – diciamo così – all’umanità di Gesù. (…) I pagani pensavano di avere intermediari tra i mortali e la divinità. (…)  Qui sta la scelta: intermediario o mediatore? Uomo in cui abita la divinità o “Dio minore”? Interessante è la distinzione fra mediatore e intermediario più volte ripresa da Papa Francesco. «L’intermediario – dice il Papa – sfrutta le necessità delle parti e prende una parte per sé, come quello che ha un negozio piccolo e uno che gli fornisce e prende di qua e prende di là. […] Il mediatore – ha proseguito il Pontefice – è invece chi paga con la sua vita per l’unità del suo popolo, per il benessere del suo popolo, per portare avanti le diverse soluzioni dei bisogni del suo popolo». Detto sottovoce. Queste parole sono state rivolte ai sindaci. (fanno bene in questo momento ai candidati al Parlamento). Ai preti lo dirà in modo ancora più forte. «Qual è la logica di Gesù che dà la piena soddisfazione a un sacerdote?» […] «la logica del mediatore». Gesù «è il mediatore fra Dio e noi; e noi dobbiamo prendere questa strada di mediatori e non l’altra figura che assomiglia tanto ma non è la stessa: intermediari». Perché, ha affermato il Papa, c’è «differenza fra un mediatore e un intermediario». Infatti «l’intermediario fa il suo lavoro e prende la paga: tu vuoi vendere questa casa, tu vuoi comprare una casa, io faccio l’intermediario e prendo una percentuale; è giusto, è stato il mio lavoro». Insomma «l’intermediario segue questa strada: lui non perde mai». «Il mediatore invece — ha spiegato Francesco — perde sé stesso per unire le parti, dà la vita, sé stesso, il prezzo è quello: la propria vita, paga con la propria vita, la propria stanchezza, il proprio lavoro, tante cose». E «il parroco», ha aggiunto il Papa, dà la vita proprio «per unire il gregge, per unire la gente, per portarla a Gesù». Perché «la logica di Gesù come mediatore è la logica di annientare sé stesso». Al centro c’è ancora e sempre la Croce.

 

Don Michele Mosa