Beach Soccer – Il Pavia Beach Club chiude al 2° posto la serie A femminile

FBA Terracina “bestia nera” delle pavesi: dopo averle battuto in finale di Coppa Italia, bissano anche in finale di scudetto

di Mirko Confaloniera

 

Il Futsal Basic Academy di Terracina si conferma “bestia nera” per le ragazze del Pavia C5 beach soccer. Nella serie A del “calcio da spiaggia” per la seconda volta di fila le giocatrici laziali hanno battuto le biancorosse in una finale di torneo. A inizio luglio in finale di Coppa Italia a Cirò Marina (KR) ai calci di rigore, uggi al beach stadium “M. Valenti” di Viareggio in finale scudetto per il 1°-2° posto, con il risultato di 2-1 maturato nel finale dei tempi supplementari. Niente da fare, quindi, per il club biancorosso che, nonostante nel suo palmares vanti l’importantissima conquista di una Coppa dei Campioni (maturata nel 2019 in Turchia quando vinse la “Winners World Cup”), non riesce ancora a iscrivere il nome “Pavia” nell’albo d’oro della serie A di beach soccer femminile, campionato di massima serie che si svolge dal 2007.

Cronaca della partita. Le pavesi partono bene in avvio di gara, anche se a metà tempo viene di più fuori il F.B.A.. Pavia B.C. in avanti con Saggion (la migliore in campo), che inaugura il primo tiro della finalissima non trovando però lo specchio della porta. Replica subito dopo Marino con un bel pallonetto di poco alto sulla traversa. La squadra di Terracina non approfitta di un tiro libero dalla tre-quarti e le biancorosse non trovano il gol sul rovesciamento di fronte, in un’azione ben imbastita da una scatenata Saggion. Al 7’ p.t. la prima vera grande occasione della partita è delle latinesi che non capitalizzano una furibonda mischia in area pavese. Allo scadere della prima frazione di gioco, ancora grande occasione per il F.B.A. che con la numero 9 di cognome Pisa colpisce il palo su tiro libero e poi sulla successiva ribattuta non trova la marcatura forse meritata.

Il secondo tempo si apre con la nostrana Olivieri che impegna l’estrema difensore laziale con un gran tiro da fuori. Le pavesi ci provano, ma risultano un po’ imprecise in fase di finalizzazione. Il “set” resta equilibratissimo, con il risultato inchiodato sullo 0-0, con entrambe le formazioni che si studiano, ma nessuna delle due riesce a prevalere sull’altra, dimostrando ancora una volta il grande equilibrio fra le due avversarie.

Il terzo e ultimo tempo regolamentare si apre con la biancorossa Pipitone (portiere) che salva il risultato parando in due tempi un’insidiosa palla. Dall’altra parte del campo, invece, il Pavia va vicino al gol ma non riesce ancora a finalizzare. Al 6’ del terzo tempo il F.B.A. passa in vantaggio sfruttando un’ingenua indecisione della retroguardia lombarda. Sembra già finita, ma un minuto più tardi il Pavia pareggia i conti, incentivando un autogol della difesa laziale. Nel recupero dei tempi regolari il Pavia prova l’arrembaggio, il Terracina sfiora il palo su una rimessa e si va così ai supplementari.

I tre minuti di extra-time sembrano scorrere via velocemente verso i calci di rigore, ma a 30 secondi dalla fine il F.B.C. trova un tiro fendente che s’infila nell’angolino della porta pavese. In pieno recupero la squadra di Terracina potrebbe addirittura arrotondare il punteggio, ma l’attaccante laziale si fa parare un calcio di rigore (concesso per atterramento in area) da Pipitone. La partita finisce in quel momento e il Basic Accademy di Terracina vince il suo 1° scudetto, condannando il Pavia ancora a un secondo posto.

“Siamo una realtà consolidata, ormai, abbiamo la consapevolezza di essere competitivi e tutto questo grazie al presidente Zadotti – ha commentato a fine gara coach Luigi Mardente – Cambiamo molte ragazze ogni anno e questo forse non va a nostro vantaggio, non avendo purtroppo una serie A nostra. Abbiamo perso due finali purtroppo per episodi, una ai rigori, l’altra ai supplementari a 30 secondi dalla fine. Forse avremmo meritato almeno uno dei due titoli, però il beach soccer è fatto di episodi. La fortuna non ci ha aiutato ma questo non deve essere un alibi, perché se abbiamo perso due volte è perché ci manca qualcosina e allora cercheremo di capire cosa manca, e in base a questo prepareremo la prossima stagione”. La rivedremo ancora sulla panchina del Pavia Beach Club l’estate prossima con le stesse ambizioni? “Questo andrebbe più chiesto al presidente, ma io credo di sì. C’è da dire che da questo torneo noi usciamo soddisfatti, perché a differenza di altri club noi quest’anno abbiamo puntato molto su giocatrici italiane. Noi forse siamo meno esperte sulla sabbia, ma nonostante questo siamo arrivati a tanto così da vincere almeno uno dei due titoli. Daremo continuità a questo gruppo, al quale magari aggiungeremo qualche nuovo innesto per farci fare un salto di qualità e un passo in avanti”.

Non ha molta voglia di rilasciare video-interviste Claudia Saggion, la giocatrice simbolo di questo Pavia, che a parere di chi scrive meritava almeno di essere premiata come “miglior giocatrice del campionato”, trofeo che invece è andato alla giocatrice Pisa in forza al FBA Terracina, che così ha fatto razzia di trofei. Saggion nella finalissima è stata letteralmente presa di mira dalle avversarie, costretta a uscire per ben due volte dal campo, la prima per una gran botta alla caviglia, la seconda per un colpo in faccia che le ha causato notevole epistassi. E nonostante questo, per due volte la numero 9 biancorossa è rientrata stoicamente in campo. “Non c’è mancato niente per vincere, abbiamo dato il massimo, è andata così!” commenta imbronciata. Però, promette che resterà nel progetto Pavia C5, perché ormai “fa parte di una grande famiglia”. E allora l’estate prossima sarà l’estate della rivincita e del riscatto? “Assolutamente sì” risponde, e finalmente riesco a strapparle un sorriso.