E’ l’Oltrepò Pavese la zona della provincia di Pavia più colpita dal nubifragio che nella tarda serata di ieri, martedì 26 luglio, ha interessato il capoluogo e gran parte del territorio, con pioggia, grandine e fortissime raffiche di vento. In particolare a Broni (Pavia) le strade si sono trasformate in veri e propri fiumi di fango. Numerosissimi i casi di allagamenti, per i quali proseguono anche questa mattina gli interventi dei vigili del fuoco continuati per tutta la notte. A Pavia ha riportato danni anche la biblioteca universitaria. Meno colpita la zona della Lomellina, anche se la caduta di due alberi ha provocato, ieri notte, l’interruzione della linea ferroviaria tra Mortara (Pavia) e Milano. E’ ripresa questa mattina, verso le 9.30, la circolazione dei treni sulla linea Pavia-Codogno, che era stata temporaneamente sospesa per la presenza di alcuni alberi sui binari, poi rimossi.
Il maltempo – come emerge da un primo monitoraggio di Coldiretti Pavia – ha causato danni all’agricoltura, in particolare in Oltrepò Pavese, devastando i vigneti a poche settimane dall’inizio della vendemmia. “I chicchi di grandine e le raffiche di vento – precisa una nota di Coldiretti Pavia – hanno colpito in particolare i vitigni della Valle Versa: le prime segnalazioni arrivano dai comuni di Santa Maria della Versa, Castana, Cigognola, Pietra de’ Giorgi e Lirio, ma problemi si evidenziano anche sopra Broni e Stradella”. “Le verifiche dei nostri tecnici sono in pieno svolgimento – spiega Stefano Greppi, presidente di Coldiretti Pavia – e sono rese ancora più complicate dagli smottamenti che hanno reso quasi impraticabili alcune strade della zona. Soltanto nei prossimi giorni potremmo avere il quadro preciso della situazione”. Stando però alle prime stime – sottolinea Coldiretti Pavia – in alcune zone i danni causati dalla grandine ai vigneti ormai quasi maturi potrebbero arrivare fino all’80% (nella foto dell’ufficio stampa di Coldiretti Pavia alcuni filari piegati da vento, pioggia e grandine).
“Questa perturbazione si inserisce in un contesto di fortissima siccità – sottolinea ancora il presidente di Coldiretti Pavia –: noi speravamo nelle piogge, ma ovviamente non in una perturbazione così violenta e accompagnata da vento e grandine, che purtroppo rappresenta la peggior minaccia per i vigneti”.
“Le precipitazioni di ieri sera, peraltro, non cambiano lo stato di sofferenza idrica sul territorio – sottolinea Coldiretti Pavia – come si evidenzia anche dal livello idrometrico del fiume Po che è sceso a meno 3,7 metri al Ponte della Becca e che è rappresentativo delle criticità presenti in pianura padana dove per la mancanza di acqua è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale”.