La Sacra Scrittura di domenica 17 luglio

Il commento di don Michele Mosa. «Per rendere ogni uomo perfetto in Cristo»

Ogni uomo, nessuno escluso. Si tratta di superare qualsiasi tipo di barriera e confine: cattolico è innanzitutto questo. Il mondo è il campo del tuo agire. Lo scenario della tua vita. Non il luogo del male da evitare e fuggire.Del resto non c’è cristianesimo senza incarnazione. Il Dio spirito non abita il Vangelo.Mi domando allora: cosa significa essere perfetti in Cristo? Cos’è la perfezione di Cristo e per Cristo? Afferma la “Gaudium et Spes” al n. 22: «Egli è “l’immagine dell’invisibile Iddio” (Col1,15) è l’uomo perfetto che ha restituito ai figli di Adamo la somiglianza con Dio, resa deforme già subito agli inizi a causa del peccato». Essere trasparenza del Padre, filigrana che rivela il volto del Dio che ama: questa è la perfezione di Cristo. Nulla a che fare con l’impassibilità, l’imperturbabilità per non dire l’indifferenza di un Essere che guarda con distacco dall’alto. Perfetto è Cristo nel suo farsi uomo come noi. Perfezione è imparare l’obbedienza dalla fatica di una relazione che chiede di donare tutto di sé fino al dono della vita stessa. E noi uomini diventiamo perfetti come il Figlio quando, come lui, nei gesti e nelle parole siamo icona, specchio, richiamo del modo di agire e di essere del Padre. Questa è la missione dell’apostolo, il senso dell’esistere della Chiesa: annuncio di una perfezione divina che nulla ha a che fare con il non sbagliare: perfetto sei tu, o uomo, quando non hai più paura delle tue fragilità ma scopri, dentro di esse, l’amore di Dio. Il mio essere mandato è per raccontare agli uomini e alle donne che incontro che «La Chiesa non è una comunità di perfetti – parole di Papa Francesco – ma di discepoli in cammino, che seguono il Signore perché si riconoscono peccatori e bisognosi del suo perdono». La vita cristiana, quindi, «è scuola di umiltà che ci apre alla grazia». Dunque perfezione non perfezionismo. Dio al centro e non Io. Non devo dimostrare nulla a nessuno. Sono chiamato a lasciarmi amare per imparare ad amare. A divenire perfetto in Cristo.

 

Don Michele Mosa