Un lungo applauso e un lancio di palloncini bianchi (alcuni dei quali con il nome dei suoi cari) all’uscita della chiesa della Sacra Famiglia di Pavia, dove questa mattina, mercoledì 29 giugno, era appena stato celebrato il suo funerale. E’ stato l’ultimo saluto a Luigi Criscuolo, 60 anni, conosciuto da tutti a Pavia come Gigi Bici, ucciso l’8 novembre scorso con un colpo di pistola alla tempia sinistra. Accusata dell’omicidio è Barbara Pasetti, 40 anni, fisioterapista della frazione Calignano di Cura Carpignano (Pavia), in carcere dal 20 gennaio scorso e indagata anche per le ipotesi di reato di occultamento di cadavere, detenzione illegale di armi e munizioni, tentata estorsione. Al rito funebre erano presenti i figli di Criscuolo, la sua ex moglie, l’attuale compagna, il fratello Vincenzo, 75 anni, giunto da Castellammare di Stabia (Napoli), altri parenti e tanti amici. Una morte impossibile da accettare. I figli di Criscuolo, in lacrime, non volevano staccarsi dalla bara stamane al termine del funerale. “Un uomo generoso, un po’ burbero, ma che sapeva emozionarsi. Un gigante buono, sempre disponibile”: così lo ha descritto, nell’omelia, don Marco Labate, il giovane sacerdote, amico di famiglia, che ha celebrato il rito funebre. Ed è stato sempre don Marco, al termine della S. Messa, a leggere un messaggio scritto da Katia, una delle figlie, in ricordo del padre: “Ti penso sempre, mi mancano i tuoi abbracci, quando mi stringevi forte e io, piccola come un granello, sparivo tra le tue braccia – ha scritto Katia Criscuolo -. Faccio finta che tu ci sia ancora, e io sia ancora bambina, e tu, con le tue mani rassicuranti, mi consoli quando piango…Mi manchi tanto, mi manchi sempre…Sei distante, ma sempre presente, a un passo dal cuore…Ti amo papà!”.