Emozione, qualche lacrima di commozione e la sensazione che quell’argento vinto da Alice D’Amato, Manila Esposito, Angela Andreoli, Elisa Iorio e Giorgia Villa alle Olimpiadi di Parigi sia un riconoscimento per il lavoro e la passione di tutto il mondo della ginnastica artistica, in ogni palestra d’Italia e quindi anche a Pavia. La Società Ginnastica Pavese ha seguito con trepidazione la gara a squadre femminile che ha visto le azzurre arrivare seconde dietro le fortissime ginnaste statunitensi (con cui gareggia anche Simone Biles, la ginnasta attualmente più forte al mondo): “E’ stata una giornata olimpica di grandi emozioni – ha detto il presidente Franco Rosa – Molti i risultati per gli azzurri, ma il nostro cuore e i nostri occhi occhi erano puntati sulla finale di ginnastica artistica femminile. Aver conquistato l’argento alle Olimpiadi rappresenta un traguardo straordinario per la ginnastica artistica femminile italiana: le ‘fatine’ azzurre sotto la guida esperta del DT Enrico Casella hanno dato il oro meglio mostrando a tutto il mondo il loro valore. Risultato che arriva dopo ben 96 anni dall’unico precedente: l’argento conquistato alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928 dalla squadra di ginnastica artistica femminile guidata dal Prof. Gino Grevi e formata da giovani ginnaste, tutte pavesi, tutte ‘Ginnastica Pavese'”. “Mi è scappata qualche lacrima di commozione -, ha aggiunto l’ex presidente della SGP Lorenzo Lanza che ha seguito, come tutti, la gara in diretta -. La competizione è stata ad un livello davvero alto e molto intensa da guardare”.
Emozione e soddisfazione anche da parte delle ginnaste “pavesine” che militano nella A2 e che per età e gare svolte spesso insieme sono vicine alle mitiche nazionali: “Le ragazze della squadra azzurra le abbiamo viste nelle gare regionali, le abbiamo incontrate e conosciute direttamente e le abbiamo viste crescere sui nostri campi – ha detto Claudio Del Bo, responsabile dei settore di Ginnastica Artistica in SGP -. Questa cosa ci anima, le sentiamo vicine alle nostre ragazze: grazie ai percorsi che vengono compiuti parallelamente, assistere a quanto è accaduto alle Olimpiadi è come vedere vittoriosa la SGP: è come se la loro medaglia, che noi consideriamo un oro, fosse un po’ anche la nostra”.
“Non si è trattato dell’unica partecipazione di atleti della ‘Pavese’ a un Olimpiade – aggiunge il presidente Rosa -: il nostro ‘Albo d’Oro’ ne conta ben 10 nei 145 anni della nostra storia: 3 nella Ginnastica Artistica Femminile (Amsterdam 1928, Londra 1948, Helsinki 1952), 2 nella Ginnastica Artistica Maschile (Los Angeles 1932 e Berlino 1936), 1 nella Ginnastica Ritmica (Sidney 2000) e, fino a Tokio 2021, 3 nel Sollevamento Pesi Olimpico (Parigi 1924, Los Angeles 1932 e Berlino 1936)”.
Ora, dopo la bella soddisfazione colorata di azzurro, l’attesa cresce per la gara di Lucrezia Magistris, la pesista pavese che è cresciuta tra le fila della Società Ginnastica Pavese (e, piccola ironia, aveva iniziato proprio con la ginnastica artistica): “Quest’anno la magia si ripete – conclude Franco Rosa -: Lucrezia Magistris, classe 1999, cresciuta nella sezione Pesistica della Ginnastica Pavese, sarà l’unica donna italiana a salire sulla pedana di questa disciplina a Parigi 2024. Per tutta la Ginnastica Pavese la sua partecipazione alle Olimpiadi è già un grande successo e motivo di grande orgoglio: inutile dire che saremo tutti davanti allo schermo a tifare per lei. Forza Lucrezia!!!”.
(In foto la squadra delle “pavesine” di Artistica della Società Ginnastica Pavese)