Il vescovo di Pavia, Mons. Corrado Sanguineti, ricopre due importanti incarichi all’interno della Conferenza Episcopale Lombarda (CEL): è Delegato e Presidente della Consulta Regionale per i Beni Culturali e l’edilizia di culto e Delegato per il Diaconato Permanente.
Sul settimanale diocesano “il Ticino” di venerdì 19 gennaio è stata dedicata una pagina intera di approfondimento con una intervista a Mons. Corrado Sanguineti per comprendere a fondo attività e visione futura di entrambi gli ambiti CEL. Qui di seguito se ne riporta un breve stralcio.
Beni Culturali ed Edilizia di Culto
“Le chiese lombarde hanno un patrimonio di beni culturali immenso che non riguarda solo le chiese stesse e gli oggetti che vi si trovano, ma anche archivi e biblioteche. Con l’Assessorato Regionale rivedremo presto l’accordo quadro in atto non tanto nel suo impianto di fondo (secondo il quale la Regione riconosce che i beni culturali ed ecclesiastici sono una risorsa anche per la comunità) ma nell’idea di creare nuove pratiche per partecipare a bandi e finanziamenti. C’è anche un progetto pilota attivato dalla Regione Ecclesiastica del Piemonte che permette l’accesso a chiese poco utilizzate ma di grande valore tramite una applicazione e speciali dispositivi per aprire la chiesa e accedere ad una visita. Alcune chiese, infatti, si trovano su percorsi escursionistici o religiosi e sono luoghi non sempre aperti. Grazie all’app, turisti e pellegrini potrebbero accedervi anche se sono poco frequentate dal punto di vista celebrativo; partner disponibile a sostenere l’iniziativa è Fondazione Cariplo. Attualmente il progetto è in via di gestazione ed in attesa di fare esperienza pilota in qualche diocesi lombarda. La Chiesa Cattolica si interessa di beni cultuali non solo per questioni di conservazione (che sono comunque molto importanti) ma anche perché essi hanno una grande forza evangelizzante per coloro che li ammirano”.
Diaconato Permanente
“E’ importante capire che il diacono è una figura di valore, caratterizzata da una vocazione specifica che ha la sua centralità: questo richiede un lavoro comunitario ma anche una assunzione di coscienza da parte dei diaconi che devono vivere il loro ruolo portando la testimonianza anche nel loro impiego, come accade qui a Pavia, dove si favorisce una modalità evangelica del lavoro. I nostro presbiteri, dal canto loro, devono imparare a valorizzare il diacono: ho esempi positivi nei quali la specificità del diacono viene percepita e diffusa. Credo, in ultima analisi, che la figura del diacono sia una risorsa preziosa da valorizzare”.