Basta. Stop al rumore, alla sporcizia, alla maleducazione, al non poter dormire per il fracasso. Dopo la “pausa forzata” causata dal Covid e dalle restrizioni, la movida in centro a Pavia è ripresa, se possibile, ancora più potente (e prepotente) di prima con ripercussioni immediate sulla popolazione residente, che ha preso provvedimenti: mercoledì 26 luglio i due comitati cittadini “Comitato contro la malamovida” e “MovidAltrove” hanno deciso di inviare una diffida al sindaco di Pavia, Mario Fabrizio Fracassi, nella quale gli viene richiesto di attenersi alle norme stabilite nella recente sentenza della Cassazione che, tra le altre cose, ribadisce che se i rumori dovuti alla movida sono troppo forti ed invadenti, quindi nocivi per la salute di chi abita nelle vicinanze, e non viene garantito il rispetto alle norme di quiete pubblica, il Comune ha il dovere di pagare i danni.
“I due comitati ora sono riuniti in un unico soggetto e iscritti al coordinamento nazionale – precisa Paolo Fornelli, nominato portavoce del nuovo organismo a tutela dei residenti esasperati da anni di caos -: ora chiediamo e vogliamo dal Comune un segnale preciso. Diversamente, agiremo per vie legali. Ci siamo intanto affidati all’avvocato Fabrizio Gnocchi di Pavia: del nuovo comitato fanno parte più di cento famiglie tutte residenti in centro a Pavia”.
E per capire che la movida si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta la città, basta scorrere l’elenco degli indirizzi dei residenti iscritti, una vera mappa del caos notturno: piazza Duomo, via Menocchio, via Cardano, Corso Garibaldi e Strada Nuova, via Volturno, via Cravos, via Siro Comi e persino viale Matteotti. “E’ ora di agire, la città dopo le nottate sembra ridotta ad uno stato di guerriglia tra sudiciume, bottiglie rotte, cartacce ovunque. Scene già viste che non avremmo voluto trovarci davanti di nuovo”.