Una mattinata per ricordare Stefano Ciceri, cooperatore internazionale mancato in Mozambico nel 2000 e per spiegare agli studenti dell’ITIS Cardano cosa significa scegliere la via del volontariato (che in certi casi può anche trasformarsi in un vero e proprio lavoro) e quella del cuore rivolto a chi ha bisogno di aiuto. Mercoledì 22 marzo l’associazione AMICIC di Pavia ha festeggiato i 20 anni di attività (caduti nel 2021, compleanno rimandato per via del Covid-19) all’ITIS con un convegno dedicato al ricordo di Stefano Ciceri a cui hanno preso parte diversi studenti, la dirigente scolastica Giancarla Gatti Comini, l’assessore ai sevizi sociali del Comune Anna Zucconi e tanti amici di Stefano, oltre che la presidente (e sorella di Stefano) Maria Teresa.
“Sono passati 23 anni dalla dipartita di mio fratello, con tanti di voi ci conosciamo da 40 anni. Stefano era capace di coinvolgere chi conosceva nei suoi progetti, trasformandone obiettivi e, in qualche caso, anche l’esistenza”. Così lo ha ricordato la sorella Maria Teresa ripercorrendo i passi di una vita spesa per gli altri: “A 17 anni la sua prima partenza, grazie ai padri Stimmatini della parrocchia della Sacra Famiglia di Pavia, diretto in Costa d’Avorio. Tornò per prendere la maturità qui all’Itis, ma aveva già deciso di dedicarsi ai popoli più bisognosi. Era dotato di grande curiosità e di spirito di avventura. Il suo ricordo vive grazie a chi ancora oggi si impegna: a voi giovani chiedo di lasciarvi provocare dall’attualità del suo messaggio di solidarietà”.
Stefano Ciceri, Tecnico della Cooperazione Italiana, perse la vita nel 2000 in un incidente, mentre era impegnato in Mozambico nel progetto di emergenza a favore delle popolazioni colpite dal Ciclone Eline; venne insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile dal Governo Italiano.
(In foto, il momento di scopertura della targa all’Itis Cardano in memoria di Ciceri)
L’articolo completo verrà pubblicato sul settimanale diocesano Il Ticino in uscita venerdì 24 marzo.