Carissimi bambini e ragazzi, cari genitori, cari docenti e personale delle scuole,
Mi permetto di raggiungervi con questo breve messaggio augurale all’inizio di un nuovo anno scolastico: ogni inizio d’anno porta con sé attese e preoccupazioni, speranze e domande, soprattutto in questo tempo, segnato da non poche incertezze nell’immediato futuro, da un clima internazionale abbastanza cupo, con ombre di guerra e con tensioni crescenti tra le nazioni, con tante sfide aperte all’umanità in cammino.
La scuola è un luogo decisivo della formazione delle giovani generazioni, e dovrebbe sempre più essere al centro dell’attenzione di tutti e dell’impegno, anche da parte dello Stato e delle istituzioni, per ricevere sostegno e adeguate risorse: è qui, nel campo dell’educazione e della formazione, a ogni livello, dalla scuola dell’infanzia fino all’università, che siamo chiamati a investire, se
vogliamo davvero un futuro buono per il nostro paese.
Ovviamente, nella scuola, si manifestano i segni del disagio che attraversano la vita di non pochi ragazzi, adolescenti e giovani, disagio certamente acuito dagli anni della pandemia, con le limitazioni che abbiamo dovuto vivere, per ragioni sanitarie. E anche gli adulti – insegnanti, operatori del personale scolastico, genitori – portano talvolta, nel loro vissuto personale e familiare, ferite e fragilità che si riflettono nella relazione con i figli, con gli alunni, con i più giovani.
Ecco la scuola dovrebbe sempre più diventare un luogo d’incontro e di forte alleanza tra le generazioni, dove chi insegna, oltre a comunicare un sapere e delle competenze, dovrebbe trasmettere una passione per la vita, uno sguardo positivo e curioso sulla realtà, una fiducia nell’animo umano, e chi apprende, dovrebbe saper ascoltare e scoprire le grandi domande che accendono e fanno vibrare il cuore e la ragione, e imparare il gusto della conoscenza e il valore immenso delle relazioni, dell’amicizia, dell’essere parte di una comunità.
Questo è l’augurio che rivolgo a tutti voi: che nel tempo e nei giorni che passerete nelle vostre aule e nei vostri istituti, possiate vivere incontri ed esperienze che allargano lo sguardo e fanno scoprire la bellezza della nostra umanità, di ciò che siamo e di ciò che possiamo essere. Ci accompagnino queste parole di un antico scrittore: «I giovani non sono vasi da riempire, ma fiaccole da
accendere». Fin da quando sono bambini. Buon cammino!
Pavia, 9 settembre 2022
+ Corrado Sanguineti
vescovo di Pavia