Domani, venerdì 15 novembre, non sarà in edicola il quotidiano “La Provincia pavese”. I giornalisti hanno indetto una giornata di sciopero (bloccando anche l’aggiornamento del sito internet) in seguito all’annunciato licenziamento dei poligrafici. “Il gruppo Gedi News Network (proprietario di 15 testate, tra cui la nostra) – si legge in un comunicato della redazione – ha annunciato ieri, mercoledì 13 novembre, un piano che prevede il licenziamento di 121 lavoratori poligrafici (personale non giornalistico). La ricaduta sulla nostra testata prevede la chiusura dell’area servizi dal primo gennaio 2020 con il licenziamento di 7 poligrafici su 7, persone che hanno lavorato per anni al nostro fianco. Ciò significa che la ‘Provincia pavese’ non avrà più un servizio di portineria, accoglienza e centralino. I giornalisti vedranno molto limitate le possibilità di intervento sulle pagine, sull’archiviazione delle fotografie e sull’organizzazione di eventi per la comunità dei lettori. In generale, non saremo in grado di garantire lo stesso livello di qualità”. “Siamo consapevoli della difficoltà di mercato – continua il comunicato della redazione -, ma facciamo notare che la ‘Provincia pavese’ è da sempre in utile e non ha mai dichiarato stati di crisi, eppure ha subito pesanti tagli di personale giornalistico e poligrafico. Un taglio orizzontale come è stato deciso dai vertici di Torino è semplicemente inaccettabile. Per altro, la decisione annunciata è in aperta contraddizione con quanto ci è stato spiegato solo pochi mesi fa dai vertici. I giornalisti chiedono un incontro immediato all’azienda perché chiarisca come intende gestire un giornale dopo aver fatto tagli di questo tipo”.
Il Vescovo Corrado Sanguineti ha espresso solidarietà, con una nota, ai poligrafici e ai giornalisti della “Provincia pavese”: “Cari amici della Provincia pavese – si legge nella nota -, come Vescovo della Diocesi di Pavia mi riferisco sempre alle notizie che dalle comunità vive nella nostra realtà apprendo dal quotidiano pavese. Ed è con somma preoccupazione che ho appreso della vostra delicata situazione lavorativa che prevede la chiusura dell’area servizi dal primo gennaio 2020 con il licenziamento di 7 poligrafici. Ciò significa che la ‘Provincia pavese’ non avrà più un servizio di portineria, accoglienza e centralino. I giornalisti vedranno molto limitate le possibilità di intervento sulle pagine, sull’archiviazione delle fotografie e l’organizzazione di eventi per la comunità dei lettori. Se siete consapevoli delle difficoltà, siete altresì edotti che la ‘Provincia pavese’ è da sempre in utile, non ha mai dichiarato stati di crisi, ma ha subito pesanti tagli di personale giornalistico e poligrafico. Un taglio orizzontale, com’è stato deciso dai vertici, deve essere oggetto di dialogo e confronto, incontrandosi e cercando soluzioni praticabili. Ecco perché come pastore e come lettore, desideroso che non si perdano le acquisite professionalità, ritengo che siano opportune scelte aziendali a custodia delle famiglie dei lavoratori e delle culture del territorio. Faccio appello ai responsabili aziendali perché questo patrimonio di conoscenze non si limiti e si persegua una economia di condivisione in cui il costo di questo taglio non sia a svantaggio di chi non avrà più voce e ascolto dal giornale locale. Con stima profonda vi accompagno con una speciale benedizione e cercherò di incontrarvi il giorno del vostro patrono S. Francesco di Sales che nelle difficoltà ha saputo vincere con dolcezza e forza delle sue idee chi voleva chiudergli la bocca”.