Storia e segreti del Collegio Ghislieri di Pavia nei documenti d’Archivio

Domenica 26 gennaio la mostra nel Salone San Pio

Il progetto “Archivi del merito. Inventariazione e valorizzazione dell’archivio storico del Collegio Ghislieri di Pavia”, diretto dal prof. Emanuele Colombo e cofinanziato dalla Regione Lombardia, è stato fondamentale per portare a termine l’ambizioso programma di promozione del patrimonio documentario di uno dei principali collegi di educazione nel sistema universitario lombardo e italiano, fonte di eccezionale importanza per comprendere la storia dell’università, l’evoluzione del patrimonio fondiario, la vita sociale degli alunni da fine Cinquecento ad oggi. Il lavoro svolto verrà presentato al pubblico in una mostra allestita negli spazi del Salone di San Pio nel pomeriggio di domenica 26 gennaio (dalle ore 15), in occasione dell’evento Lombardia segreta. Verranno esposti documenti che illustrano le attività principali del Collegio come la gestione di poderi, acque, rogge e cascine, i libri delle adunanze e delle delibere dell’amministrazione, i libri di matricola relativi agli alunni del convitto, i catasti e gli inventari, strumenti preziosissimi per orientarsi nel fitto reticolo della documentazione conservata. Si potrà inoltre vedere, eccezionalmente esposta, la pergamena relativa alla fondazione del Collegio con il suo sigillo pendente, perfettamente conservato. Il progetto e la mostra saranno presentati da Lorena Barale, Archivista e dottore di ricerca in storia medievale ed Emanuele Colombo, Alunno del Collegio Ghislieri, docente di Storia Economica presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell’università Cattolica del Sacro Cuore. Al progetto hanno contribuito anche Gian Filippo De Sio e Giacomo Lorandi, docenti di Storia Economica presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. L’archivio storico del Collegio Ghislieri documenta una storia lunga più di quattro secoli, ricca di cambiamenti sia esterni sia interni (le diverse modifiche della governance, nella nomina degli alunni, del patrimonio della fondazione, etc.) Raccolto attualmente in 4 sale, l’archivio storico si compone di circa 300 metri lineari di documentazione, rappresenta una fonte di eccezionale importanza da diversi punti di vista e per comprendere differenti tematiche: la storia dell’università; dell’evoluzione del patrimonio fondiario; della vita sociale degli alunni. All’interno della documentazione, spiccano in particolare i fondi archivistici dedicati al patrimonio fondiario, tra cui la serie archivistica delle acque (Iura aquarum), che risale all’epoca medievale; e le cartelle dedicate a terreni e possessioni agricole (suddivisi per località, tra cui spiccano le proprietà a Gerenzago e Lardirago), oltre alla serie dei bilanci e degli strumenti notarili. Ma non mancano documenti di natura finanziaria, per quanto presenti in misura inferiore rispetto alle proprietà fondiarie. Va inoltre segnalata una parte “amministrativa” ricchissima, che comprende documentazione variegata, tra cui, in particolare, i verbali della Veneranda Congregazione del Collegio; una serie di processi, collegati all’esercizio della giurisdizione criminale del Collegio sui suoi alunni; i documenti della scuola militare napoleonica; gli atti di nomina degli alunni. Nella parte otto e novecentesca dell’archivio spiccano le serie degli atti di amministrazione (“atti d’ufficio” organizzati e consultabili grazie a preziosi registri di protocollo) e dei concorsi degli alunni, che comprende anche una ricca documentazione di carattere personale (per esempio informazioni sulla situazione economica delle famiglie).

Vanno inoltre citati gli importanti fondi aggregati all’archivio del Collegio, e in particolare l’archivio del Collegio Castiglioni, fondato da Branda Castiglioni nel 1429, che ne fa il più antico collegio universitario italiano.  Nel Collegio si ritrovano inoltre i libri degli ordinati del consiglio comunale della comunità di Lardirago, feudo del collegio, una documentazione fondamentale per capire la vita delle comunità rurali di età moderna.