“Alla fine ho compiuto l’unica scelta possibile, per senso di responsabilità verso chi ha votato per me e per la lista che portava il mio nome, per ribadire che sono una persona seria, lasciando ad altri la possibilità di dimostrare di esserlo altrettanto agendo di conseguenza. Ho deciso di uscire ufficialmente dal gruppo consiliare ‘Pavia Ideale’ di cui facevano parte due colleghi che hanno preso strade diverse da quelle tracciate prima del voto e assunto atteggiamenti incompatibili con il percorso politico che avevamo iniziato insieme. L’episodio del numero legale che, unici nel centrodestra, hanno garantito alla maggioranza di centrosinistra in sede di voto per il bilancio è solo l’ultimo di una serie di atti sconcertanti”. Lo dichiara Alessandro Cantoni (nella foto), consigliere comunale di Pavia e responsabile provinciale di Lombardia Ideale.
“Ho voluto porre fine a una situazione paradossale e insensata . continua Alessandro Cantoni -, arrivando a prendere formalmente le distanze da quello che, non certo per un personalismo che non mi appartiene, era il ‘mio’ gruppo. Già, perché quello era l’espressione istituzionale della lista civica del candidato sindaco Alessandro Cantoni, colui che ha raccolto 16mila voti, la stessa figura che ha aderito nel 2018 al gruppo pavese del movimento regionale Lombardia Ideale che oggi continua a guidare con grande entusiasmo. Perché dunque uscire da quel gruppo consiliare e passare al ‘misto’? Perché era giunto il momento di chiudere una vicenda piuttosto triste che mi auguravo fosse gestita diversamente dai colleghi Lidia Decembrino e Andrea Cantoni. Mi sarei atteso comportamenti più corretti e logici da chi non condivideva più (le azioni degli stessi colleghi sono lì a confermarlo) il progetto di un gruppo civico coerente con le posizioni e la linea del centrodestra chiamato a una seria opposizione nei confronti dell’amministrazione Lissia. Bastava poco: un passo indietro, o anche solo di lato. Cosa che sono ancora in tempo a fare. Lo chiedo a loro ancora una volta: chiamatevi come volete, prendete le strade che ritenete più opportune, ma lasciate la denominazione ‘Pavia Ideale’. Serietà e responsabilità, si diceva. Ecco, ognuno di noi si assuma le proprie responsabilità”.