Il Cardinale Matteo Maria Zuppi al Collegio Borromeo di Pavia

La Sala degli Affreschi gremita per seguire l'incontro con il presidente della Cei e il direttore di "Avvenire"

“Il nostro errore, negli scorsi anni, è non aver curato la ‘manutenzione della pace’. Il risultato è che oggi intervenire in una situazione di emergenza, è più difficile”. Lo ha sottolineato il Cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, intervenendo la sera di lunedì 25 novembre al Collegio Borromeo di Pavia all’incontro sul tema “Fantasia creativa: superare muri e steccati”. Insieme a lui era presente anche Marco Girardo, direttore del quotidiano “Avvenire”. Nel corso del confronto, svoltosi in una Sala degli Affreschi gremita di pubblico, è stata consegnata la Medaglia Borromaica, il riconoscimento più prestigioso del Collegio, al co-fondatore di “Avvenire”, Giuseppe Ferraris Mortarino.
“Non bisogna cadere nella rassegnazione: servono amore e umiltà, che rappresentano l’esatto contrario di chi si rassegna – ha sottolineato Zuppi -. Spesso ci troviamo di fronte a muri e steccati e terribili, che ci portano a pensare: ‘Non si può fare niente’. Invece si può sempre fare: guardiamo, ad esempio, l’ostinazione con la quale Papa Francesco cerca la via della pace. Mi auguro di cuore che la Chiesa non si rassegni mai”.
Il presidente della Conferenza episcopale italiana ha spiegato che “essere ‘artigiani della pace’ non significa imbottirsi gli occhi di idealità; vuol dire, al contrario, che gli occhi vanno aperti per sfuggire a un’idea di polarizzazione, di scontro, di ignoranza. Non dobbiamo mai dare per scontata la pace: impariamo a diventarne attenti manutentori per non tradire chi, dopo la Seconda guerra mondiale, ci aveva consegnato un mondo con la speranza di una pace continua”.
SUL PROSSIMO NUMERO DE “IL TICINO”, NELLE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI PAVIA E IN EDICOLA DA VENERDI’ 29 NOVEMBRE, POTRETE LEGGERE UN SERVIZIO SULL’INCONTRO SVOLTOSI AL COLLEGIO BORROMEO DI PAVIA.
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