L’ “Omaggio a Cesare Beccaria” dell’Università di Pavia

Gli appuntamenti sono in programma il 6 e il 7 novembre

Con un “Omaggio a Beccaria dalla sua Università” (mercoledì 6 novembre in Aula Foscolo alle 17, con interventi del rettore Francesco Svelto e dei professori Ettore Dezza, Philippe Audegean e Gianni Francioni), l’Università di Pavia rivendica alla sua storia ultracentenaria la presenza di un eccezionale studente, Cesare Beccaria (1738-1794), di cui quest’anno ricorre il 230° della morte e il 260° della pubblicazione della prima edizione di “Dei delitti e delle pene”, uscita anonima a Livorno nel luglio 1764.

Beccaria ricevette a Pavia la laurea in utroque jure il 13 settembre 1758; nel 1760 si laurearono in diritto altri due membri dell’Accademia dei Pugni, il gruppo di giovani seguaci milanesi dell’illuminismo: Alessandro Verri e Giambattista Biffi. Forse da queste esperienze accademiche germinarono alcune delle convinzioni che pochi anni dopo porteranno Beccaria alla stesura di Dei delitti e delle pene (il più radicale e innovativo progetto di riforma della giustizia concepito in quel tempo) e Alessandro Verri alla pubblicazione sulla rivista Il Caffè dei suoi celebri articoli giuridici (Di Giustiniano e delle sue leggi, Ragionamento sulle leggi civili, Di alcuni sistemi del pubblico diritto).

A partire dall’inizio degli anni Ottanta del Novecento, l’Università di Pavia è stata al centro di un rinnovato interesse scientifico per Beccaria e l’illuminismo lombardo.
Dalla scuola storico-filologica della Facoltà di Lettere e Filosofia è uscita l’edizione critica e commentata di Dei delitti e delle pene (1984). L’Ateneo ha ospitato dal 1989 in poi la direzione dell’Edizione Nazionale delle opere di Cesare Beccaria, conclusa nel 2014 (16 voll.), ha patrocinato e finanziato la rivista Studi settecenteschi, l’unica rivista scientifica italiana interamente dedicata alla cultura dei Lumi, ed è oggi punto di riferimento per la pubblicazione dell’Edizione Nazionale delle opere di Pietro Verri, nel cui ambito è in preparazione una nuova edizione critica del famoso Carteggio dei fratelli Verri. Pavia è dunque protagonista di una nuova stagione di studi di rilevanza internazionale, e in questo contesto si inserisce il breve ciclo di eventi che l’Università ha posto sotto il titolo Beccaria 2.6.

Il ciclo è cominciato con un convegno di carattere giuridico organizzato dal Collegio Borromeo (18 ottobre, relazioni dei prof. Ettore Dezza, Emanuela Fugazza, Silvia Larizza); proseguirà, dopo l’ “Omaggio a Beccaria” del 6 novembre, con un altro convegno, di taglio filosofico: “Leggere “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria: questioni di metodo e prospettive di ricerca” (al Collegio Ghislieri, giovedì 7 novembre alle 17 in Aula Bernardi, con relazioni dei prof. Gianni Francioni, Philippe Audegean, Dario Ippolito, Gianvito Brindisi); e si concluderà tra dicembre e gennaio, sempre al Collegio Ghislieri, con la mostra Per Cesare Beccaria. Manoscritti, edizioni, cimeli, in cui saranno esposti manoscritti ed edizioni di Dei delitti e delle pene e alcuni interessanti oggetti appartenuti al filosofo milanese, oggi facenti parte della collezione dell’ambasciatore Bernardino Osio (curatore della mostra con Gianni Francioni). Al centro del Salone San Pio, dove la mostra sarà allestita, campeggerà la grande statua in gesso raffigurante Cesare Beccaria, conservata presso il Museo per la storia dell’Università di Pavia.