Domenica 20 ottobre, Giornata mondiale dell’osteoporosi, gli specialisti del Policlinico San Matteo (nella foto) interverranno all’incontro pubblico organizzato dalla Federazione Italiana Osteoporosi e malattie dello scheletro (FEDIOS), in collaborazione con MAMme con Osteoporosi Gravidica (MAMOG), patrocinato da Ats e dal Comune di Pavia. L’incontro, organizzato proprio nella data in cui ricorre questa giornata mondiale e aperto al pubblico, vuole evidenziare l’importanza del conoscere e identificare la patologia da fragilità ossea, primo passo per una corretta gestione. L’appuntamento è alle 10:45 a Palazzo Broletto.
Gli specialisti illustreranno la collaborazione in essere nella provincia di Pavia fra ospedali e territorio e si soffermeranno su tematiche di particolare rilevanza; cominciando dal come riconoscere questa patologia silenziosa, l’osteoporosi in menopausa, passando per l’importanzadi una corretta alimentazione e dell’attività fisica nella prevenzione primaria e secondaria. Al termine dell’incontro, i clinici del San Matteo saranno a disposizione per rispondere alle domande dei pazienti. L’evento sarà accompagnato dalla mostra fotografica dal titolo “In Silenzio”; scatti di pazienti e operatori sanitari, la cui esposizione è volta a sensibilizzare sempre di più al riconoscimento di questa patologia.
“L’osteoporosi è una condizione fisiopatologica correlata epidemiologicamente alla menopausa e all’invecchiamento, ma può colpire anche giovani donne e uomini, renderli inaspettatamente e precocemente fragili e gravare così sulla loro quotidianità e su quella dei lori cari – spiega la reumatologa Laura Bogliolo, responsabile dell’ambulatorio malattie osteometaboliche del Policlinico San Matteo -. La frattura da fragilità, che insorge su un osso osteoporotico, non è quindi un evento isolato, da gestire in acuto e dimenticare, bensì espressione e parte di una patologia cronica, silente, non visibile, nonché fattore di rischio per nuove fratture da fragilità. In questo contesto, la presa in carico del paziente con osteoporosi o frattura da fragilità, e il suo inserimento in un corretto iter diagnostico-terapeutico, dovrebbe essere un punto cardine della gestione di malattia che coinvolge diverse figure professionali a differenti livelli e dove la multidisciplinarietà e multiprofessionalità rappresentano un valore aggiunto alla base di una costante crescita. La frattura da fragilità, l’aspetto più evidente della malattia da fragilità ossea, così come l’osteoporosi, viene troppo spesso considerata espressione dell’ineluttabile invecchiamento dell’individuo, evento fisiologico della donna in menopausa e dell’anziano, e non una patologia cronica e severa gravata da un’elevata disabilità e mortalità se non correttamente trattata”.