Abbattere i fattori di rischio professionale cui sono esposti gli operatori sanitari e socio-sanitari in virtù del lavoro svolto e del rapporto interattivo con i pazienti e i loro familiari. Questa la finalità del protocollo operativo siglato oggi, giovedì 11 luglio, a Palazzo Malaspina nell’ambito della seduta del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal prefetto Francesca De Carlini. A sei mesi dall’attivazione dei presidi di polizia nei Pronto Soccorso di Vigevano e Voghera e dall’adozione di misure ulteriori quali i collegamenti punto a punto fra operatori sanitari e Forze dell’Ordine e la presenza aggiuntiva di guardie giurate, si è fatto il punto sull’efficacia delle misure adottate nei nosocomi pavesi. Presenti al Comitato, oltre ai vertici delle forze di polizia e al presidente della Provincia, Giovanni Palli, il direttore generale di ASST Pavia, Andrea Frignani, il direttore sanitario di ATS Pavia, Stefano Boni, e il direttore generale del Policlinico San Matteo, Stefano Manfredi. Presente, per Regione Lombardia, l’Assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini.
“Gli interventi effettuati dalle forze di polizia nei nosocomi nello scorso semestre – sottolinea una nota della Prefettura – confermano la tempestiva capacità di risposta e l’efficacia della presenza della Polizia di Stato nei plessi ospedalieri. Si registrano 31 interventi al Policlinico San Matteo per presenza di soggetti molesti, danneggiamento di autovetture, sosta irregolare di veicoli e intralcio alla viabilità interna, e per furti di generi alimentari a danno del bar. Ammontano a 30 gli interventi presso l’ospedale di Vigevano per soggetti in stato di alterazione, di cui 7 con problemi psichiatrici. Risultano invece 50 gli interventi a Voghera per soggetti molesti o aggressivi o per intemperanze conseguenti a presunti tempi di attesa dilatati o per persone che stazionano nelle strutture senza averne necessità. 15 le richieste di ausilio o di intervento pervenute all’Arma dei Carabinieri a Stradella”.
Il prefetto, dopo aver ringraziato il questore e il comandante provinciale dei Carabinieri per l’attività svolta, ha fatto il punto sulle finalità e sullo scopo del Protocollo operativo, sottolineando la necessità di proseguire il percorso intrapreso con l’adozione di misure di natura strutturale, formativa, organizzativa e procedurale per la prevenzione di atti di violenza a danno degli operatori sanitari, a supporto e corollario dell’azione delle forze di polizia.
“Intervenire con ulteriori misure che integrino, supportino e rafforzino la cornice di sicurezza delle strutture sanitarie, creando ogni utile sinergia tra le diverse professionalità, sensibilità e competenze”: così il prefetto De Carlini nel condividere il contenuto del protocollo che, secondo l’indirizzo impartito dal Ministero dell’Interno, intende estendere la programmazione della sicurezza degli operatori sanitari e socio-sanitari con l’adozione di prassi e procedure, anche di formazione specifica del personale e di comunicazione all’utenza, per prevenire e gestire potenziali situazioni di conflitto.
Formazione e aggiornamento del personale anche con il qualificato contributo delle Forze dell’Ordine, riorganizzazione degli spazi di lavoro, revisione dei piani di sicurezza e iniziative comunicative volte a migliorare il flusso informativo con gli utenti, per depotenziare i fattori di rischio con la messa a sistema di molteplici misure di prevenzione e sicurezza, questo lo scopo comune e condiviso dal Prefetto e dai vertici sanitari, concretizzatosi con la sigla del documento operativo.
“Il protocollo sottoscritto oggi rafforza la collaborazione già consolidata negli anni tra Regione Lombardia e la Prefettura di Pavia finalizzato alla prevenzione e al contrasto degli episodi di aggressione e violenza nei confronti del personale sanitario e socio-sanitario nei presidi ospedalieri della provincia”: così l’assessore regionale Lucchini, per Regione Lombardia, a margine dell’incontro.