“Per Pavia c’è finalmente la possibilità di un nuovo inizio, che aprirà opportunità di lavoro, cultura e sport. Partecipando al voto dell’8 e 9 giugno, i pavesi saranno protagonisti di questo grande cambiamento, per una città più bella e sicura. Il discorso vale anche per le elezioni europee. L’Europa è a un bivio: con il nostro voto possiamo sostenerla sempre più verso un processo di integrazione che l’aiuterà nelle grandi sfide planetarie; la triste alternativa è un’Europa dei nazionalismi, che nel secolo scorso hanno causato guerre, distruzione e fame”.
Michele Lissia, candidato sindaco a Pavia sostenuto dal centrosinistra, entra nell’ultima settimana di campagna elettorale con l’appello al voto lanciato a tutti i pavesi. Tra un incontro e l’altro, continua a girare la città in bicicletta per parlare con le persone, vedere luoghi, “toccare con mano” i problemi segnalati dai residenti. “La città, soprattutto nelle periferie, vive una situazione di abbandono – sottolinea Lissia . In tanti sono contenti di vedermi. Abbiamo fatto 19 tappe nei quartieri, in particolare in quelli periferici. Incontri che mi hanno arricchito e hanno anche evidenziato gravi criticità”.
Ad esempio?
“Ho scoperto che a Villalunga, nella zona del Cassinino, non c’è la fognatura. E’ inaccettabile per una città come la nostra. La priorità di un’Amministrazione è garantire i servizi alle persone. Grazie alla candidatura a sindaco, per la quale ringrazio la mia coalizione e la città, ho conosciuto ancora più a fondo Pavia di quanto non avessi fatto in dieci anni di attività in consiglio comunale, con oltre 200 interventi tra accessi agli atti, instant question e interpellanze. La campagna elettorale rimane un momento di grande apprendimento per un politico. Io l’ho avviata il 17 gennaio, con una lunga fase di ascolto risultata fondamentale per la redazione del nostro programma”.
Al primo punto della sua agenda c’è il lavoro.
“Il lavoro è lo strumento principale di coesione sociale e inclusione delle persone. Lavoro significa riconoscimento, riscatto sociale, partecipazione e contributo alla parte economica della città. Va creato un nuovo senso di comunità. Il tasso di disoccupazione in città è inferiore al 7 per cento: un dato confortante. Però abbiamo un potenziale ancora inespresso. Con un Comune capace di garantire una guida seria e competente, potremo attirare nuove aziende. Il compito della prossima Amministrazione sarà quello di creare una leadership che comprenda tutti gli attori principali: Università, sanità, enti di ricerca, associazioni di professionisti, lavoratori, Terzo Settore. Un impegno comune anche per garantire servizi a tutti, a partire dagli anziani”.
Il tema del decoro.
“Comune e Asm devono essere riorganizzati secondo un criterio di buona amministrazione: i dipendenti vanno valorizzati, sotto tutti i profili. La macchina comunale deve essere efficiente, per garantire pulizia e ordine in città”.
Questione sicurezza.
“Riusciremo a garantirla solo con una maggiore inclusione sociale e la prevenzione di un disagio che negli ultimi anni è cresciuto in modo preoccupante: un disagio anche psichico, ma anche un aumento delle povertà educative. Dobbiamo infondere più sicurezza nei pavesi, evitando che le strade della città siano popolate da troppe persone abbandonate e inclini alla devianza sociale. Una città aperta ai più deboli, capace di accoglierli, diventerà anche una città più sicura. Poi, senz’altro, servirà anche un controllo del territorio, in collaborazione con le forze dell’ordine”.
Come intendete svolgere le politiche sociali?
“Attraverso una grande sinergia tra i Servizi Sociali e le tante realtà del Terzo Settore presenti in città, applicando il principio di sussidiarietà previsto dalla Costituzione italiana. Il Comune deve sprigionare tutte le energie presenti a Pavia, valorizzando il più possibile il volontariato per mappare i bisogni reali e dare risposte rapide ed efficaci”.
Parliamo di mobilità.
“In questa campagna elettorale sto girando la città in bicicletta. Pavia può essere un luogo ideale per muoversi a piedi o in bici, ma pedoni e ciclisti devono essere più sicuri di muoversi su marciapiedi e piste ciclabili. Una sicurezza che oggi manca in troppe zone. Inoltre va potenziato il trasporto pubblico: molte persone oggi non utilizzano gli autobus, perché sono troppo lenti e non costituiscono una valida alternativa all’auto. Dobbiamo diventare una ‘città dei 15 minuti’, dove in quarto d’ora ci si potrà spostare da un luogo all’altro. Per farlo, dovremo anche alleggerire il traffico in centro, costruendo la nuova scuola media a Pavia Ovest e progettandone una anche a Pavia Est”.
Sempre in tema di opere pubbliche, che intenzioni avete per la piscina?
“Dall’ultimo resoconto di bilancio comunale, sono disponibili 12 milioni di euro di ‘avanzo libero’. Ci sono quindi risorse per investimenti importanti. Oltre alla scuola, la priorità va naturalmente alla piscina. Se dovremo costruirne una nuova, sarà sempre nella stessa zona della Folperti per evitare una nuova area dismessa. Dovrà essere un impianto avveniristico, che si affaccia sulla Vernavola: una sorta di parco sportivo, per famiglie e atleti”.
Come affronterete, in caso di vittoria, la questione del PGT?
“Il Piano di Governo del Territorio è naufragato perché l’Amministrazione uscente ha combinato un pasticcio. Di questo PGT potremo salvare alcuni studi e schede preliminari: per il resto andrà profondamente rivisto, tutelando gli interessi pubblici. Per quanto riguarda il recupero delle aree dismesse, i progetti potranno continuare. Per la Neca c’è già compatibilità con il PGT attualmente in vigore; nella Necchi va completata la bonifica per la quale servirà ancora un anno. Sull’Arsenale c’è un’opzione del Ministero dei Beni Culturali per creare un polo archivistico, con la previsione di creare un auditorium, una caffetteria e un percorso verso il fiume”.
Come si combatte il fenomeno della malamovida?
“Vanno contemperati, in modo sapiente, gli interessi dei residenti a potersi riposare e la richiesta dei ragazzi di avere spazi e momenti di ricreazione. Non possiamo certamente pensare a una città completamente spenta di notte: sarebbe un problema anche per la sicurezza. Ma i giovani non possono avere solo i locali del centro dove ritrovarsi e bere. Serve un’offerta culturale variegata, con rassegne, festival, musica”.
Una cultura che volete sostenere anche attraverso la tassa di soggiorno per i turisti che vengono a Pavia…
“E’ anche un discorso di equità per i pavesi, che la pagano sempre quando vanno in altre zone d’Italia. Non è una tassa, ma un’imposta. Abbiamo calcolato che con 2 euro a notte potremmo ricavare 3 milioni di euro per potenziare l’offerta turistica e culturale della città”.
Capitolo sport.
“Detto della nuova piscina, serve un potenziamento di tutti gli impianti sportivi esistenti a partire dal campo Coni, che necessita di una manutenzione costante. Pensiamo anche a strutture per fare sport all’aperto, valorizzando in particolare la zona del Ticino. E non dimenticheremo la periferia: il campo sportivo della Scala, solo per fare un esempio, è chiuso da troppo tempo”.
Vi sta particolarmente a cuore la partecipazione dei cittadini…
“Riattiveremo i comitati di quartiere: le decisioni urbanistiche e sulla mobilità saranno sempre prese dopo un processo di condivisione con i residenti”.
Cosa replica a chi sostiene che le sarà impossibile governare Pavia con il “campo largo” di partiti e movimenti che la sostengono?
“Il nostro è un progetto politico serio e consolidato, che affonda le sue radici in un lavoro comune impostato durante gli anni di opposizione. Non si tratta di una condivisione sul potere, ma sulle idee. Non saremo mai un’accozzaglia come il centrodestra nell’ultima consigliatura a Pavia, quando per ben 19 volte non è stato in grado di garantire il numero legale in consiglio comunale”.
A.Re.