“Mi ha fatto piacere constatare che il programma del nostro candidato sindaco Michele Lissia, condiviso con la coalizione di centrosinistra che lo sostiene, parta dal lavoro. Dobbiamo creare nuove opportunità, per i giovani ma anche per chi è più avanti negli anni ed è rimasto senza un’occupazione. Non possiamo più accontentarci dei posti nel settore pubblico. L’obiettivo è creare una ‘Pavia 5.0’, che sappia attirare imprenditori che vogliono sviluppare l’industria delle tecnologie e delle biotecnologie”.
Milena D’Imperio, nata e residente a Pavia, è dirigente di una multinazionale del settore dell’innovazione tecnologica: “Un ruolo che ho raggiunto – spiega grazie alle competenze maturate attraverso un percorso di istruzione d’eccellenza e ai sacrifici dei miei genitori”. Nelle elezioni comunali di Pavia dell’8 e 9 giugno è candidata nella lista del Pd, un partito per il quale si impegna da anni.
Vuole ricordare ai lettori de “il Ticino” i suoi precedenti incarichi istituzionali?
“Ho svolto due mandati come consigliere comunale a San Genesio, in quello che amo definire il ‘sultanato di San Genesio’ – sorride –. Nel 2011 sono stata eletta in Provincia, dopo una campagna elettorale emozionante, a fianco del presidente Daniele Bosone. In quella giunta ha assunto la carica di vicepresidente ed assessore alla cultura, innovazione tecnologica e pari opportunità. Vicepresidenza alla quale sono poi stata confermata sino al 2018 anche dal presidente Vittorio Poma, nel mandato di ‘secondo livello’ dopo la riforma Delrio. Sono state esperienze importanti: ringrazio Bosone e Poma per il ruolo assegnatomi e la fiducia che hanno avuto in me”.
Che bilancio può trarre dall’esperienza vissuta in Provincia?
“Ho scoperto un mondo di competenze nel settore pubblico, con la capacità di offrire risposte con efficienza e professionalità. Credo nell’opportunità di un patto fra pubblico e privato, per realizzare progetti ambiziosi, infrastrutture e servizi a beneficio di tutti i cittadini pavesi”.
Con queste premesse, torna a candidarsi per il consiglio comunale di Pavia.
“Lo scenario politico è profondamente cambiato rispetto a qualche anno fa. Ho ritenuto che fosse il momento di mettere a disposizione le mie competenze, come professionista ed amministratore pubblico, al servizio della città”.
Il tema dell’innovazione coinvolge direttamente il Comune?
“Certo. Negli ultimi cinque anni c’è stata una dicotomia totale tra quanto il Comune di Pavia provava a fare e le esigenze del mondo esterno e dei cittadini. Pensiamo, ad esempio, alle complessità che devono affrontare le persone che vogliono accedere ai bandi per l’assegnazione delle case Aler, per non parlare poi delle enormi difficoltà nel vedersi riconoscere la fantomatica ‘carta acquisti solidale’. Il Comune deve predisporre una macchina efficiente, sostenuta dalle moderne tecnologie, per facilitare l’accesso ai servizi soprattutto dei soggetti più fragili”.
Oltre ai progetti legati alla “Pavia 5.0”, cosa si può fare per sostenere le attività già esistenti?
“Detto che ci sono aree per nuovi insediamenti, che attendono progetti adeguati, va senz’altro garantito un supporto alle numerose imprese artigianali che al momento costituiscono l’ossatura principale del Pil territoriale. Inoltre è indispensabile comprendere le difficoltà del mondo del commercio: a Pavia oggi troviamo soprattutto esercizi di ‘fast food’ e di ‘fast fashion’. Penso che si debba puntare su un commercio di qualità, legato al territorio: tra l’altro è un percorso condiviso dalla maggior parte dei commercianti pavesi”.
Lei ha sempre creduto molto nella formazione professionale.
“E’ un altro dei settori nei quali il Comune di Pavia può essere protagonista, favorendo un dialogo con imprese ed associazioni di categoria. Sono felice che Michele Lissia abbia sottolineato la necessità di trovare nuovi luoghi dedicati alla formazione”.
In tema di innovazione tecnologica, così si può fare per migliorare la rete internet a Pavia?
“Oggi non tutte le zone sono raggiunte dal 5G. Come città abbiamo tutte le caratteristiche per richiederlo. Il Comune si farà parte attiva con gli operatori interessati”.
Alessandro Repossi