“Cristo che oggi nasce come fragile bimbo, avvolto dalla cura e dalla tenerezza di Maria, è una presenza che si pone nella storia, come qualcosa di inaudito, come il volto umano visibile del Dio che non può essere visto e compreso da noi. La liturgia di questa Messa del Giorno, invece di richiamare le circostanze della nascita di Gesù, soprattutto attraverso la parola apostolica dell’autore della lettera agli Ebrei e del prologo del quarto vangelo è come se ci portasse al cuore, al fondo del mistero e del dono assoluto che Cristo è per noi”.
E’ uno dei passi dell’omelia della Santa Messa del Giorno di Natale, celebrata alle ore 17 in Cattedrale a Pavia, pronunciata dal Vescovo, Mons. Corrado Sanguineti. Il Vescovo ha più volte richiamato, in queste feste natalizie, la centralità della nascita di Gesù come evento straordinario che ha dato volto a Dio attraverso il Verbo fatto carne e disceso accanto all’uomo. Un evento che rende Natale non una semplice festa, ma la presa di coscienza del cambio del percorso della storia : “Natale, allora, non è la festa dei ‘buoni sentimenti’ . ha detto Mons. Sanguineti -, è l’annuncio di una presenza davanti a cui ognuno è chiamato a prendere posizione. Anche chi si mostra indifferente o disinteressato dell’annuncio cristiano, in realtà prende posizione, perché è come uno che bussa alla nostra porta: o apriamo e lo accogliamo, o lo lasciamo fuori, magari facendo finta di non sentire.
Il grande filosofo danese Sören Kierkegaard afferma nel suo Diario: «La verità è che è stato completamente dimenticato l’imperativo cristiano: tu devi. Che il cristianesimo ti è stato annunciato significa che tu devi prendere posizione di fronte a Cristo. Egli, o il fatto che Egli esiste, o il fatto che sia esistito, è la decisione di tutta l’esistenza».
Che sia esistito, significa che Gesù è solo un uomo, magari straordinario, ma passato; che Egli esista, significa che Egli è il Signore vivente, che qui e ora c’incontra e con il quale possiamo avere una relazione, possiamo vivere un’amicizia così intensa che nel tempo ci cambia.
Che sia da noi riconosciuto e amato Gesù, Figlio del Dio vivente, come presenza cara, senza la quale non possiamo più vivere, Vita della nostra vita”.
(In foto, il momento della Consacrazione durante la Santa Messa del Giorno di Natale)