Alla “Casa della Luna” 5 ragazzi autistici sperimenteranno il co-housing nella serenità di una nuova abitazione condivisa

“Vogliamo che sia una vera casa per i nostri ragazzi, di cui noi genitori abbiamo le chiavi ma le cui regole siano solo i loro ritmi di vita e le loro necessità; una casa che, inoltre, aiuti noi genitori a lasciare andare i nostri figli accompagnandoli nei loro desideri di autonomia. Casa della Luna è questo: un raggio luce che guida nel cielo scuro e che fa sentire più sicuri”. Sono le parole di Cristina Guardamagna, dell’associazione Autismo Pavia e rappresentante dei genitori dei cinque ragazzi con diagnosi di autismo a basso funzionamento ed alta complessità che dal 3 luglio entreranno a Villa Maria, cascina ristrutturata in Via Sora 43 a Pavia per seguire un percorso di vita in quasi autonomia, guidati da una decina tra operatori ed educatori. Il progetto si chiama proprio “Casa della Luna”: è stato presentato nella mattinata di giovedì 15 luglio presso la nuova sede della Cooperativa Marta (al piano terra del cascinale completamente ristrutturato) alla presenza dell’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità della Regione Lombardia, Elena Lucchini e dell’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Pavia Anna Zucconi; presenti anche Mauretta Cattanei, presidente di Anffas Pavia e Ilaria Marzi direttore sociosanitario di ATS Pavia.
“Regione Lombardia ha voluto fortemente un Piano regionale per l’autismo e ha previsto risorse importanti per dare una risposta appropriata ed efficace alla complessità dei problemi connessi alla tutela alle persone con disabilità gravissima – ha sottolineato Elena Lucchini -. E’ infatti importante mettere al centro la capacità di un territorio di integrare interventi di sostegno abitativo e sociale con specifici supporti di cura, assicurando la qualità di vita delle persone che scelgono di co-abitare. La persona diviene così protagonista del proprio progetto di vita, tenuto conto delle sue risorse, dei suoi bisogni, delle sue relazioni, dei suoi desideri e obiettivi, in un’ottica di affermazione del diritto all’autodeterminazione”.
Forte è la componente del coinvolgimento familiare da una parte e della rete territoriale creatasi anche per rispondere ad esigenza come quella di maggiore autonomia per ragazzi con disturbi gravi dello spettro autistico; Regione Lombardia ha contribuito con una cifra di 252mila euro.