Alcuni suoi amici dicevano che aveva sempre la testa fra le nuvole, altri che era (soltanto) un disordinato, altri che pensava troppo a se stesso; era bensì vero che il suo sogno era fondare il “Club dei Confusi” ma da quando aveva cominciato a leggere il Vangelo era davvero sprofondato nella nebbia: quando pensava di aver capito ecco che tutto veniva di nuovo buttato all’aria. Prendiamo ad esempio le beatitudini: gli avevano spiegato che era la “nuova Legge”, che Gesù sul monte scalzava Mosè, che quella era la nuova proposta di vita… e adesso torniamo all’osservanza della Legge? Non sono venuto ad abolire. Chi trasgredisce un solo precetto, anche minimo, e insegnerà ad altri a non rispettare anche i piccoli dettagli sarà condannato alla Geenna. «Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli». Ma non era che il più piccolo nel regno dei cieli supera Giovanni il Battista, il più grande tra i figli degli uomini? E adesso per favore non salite sul pulpito o non mettetevi all’ambone “facendo la predica”, la solita predica moralistica che voi per primi non riuscite, nonostante le buone intenzioni e l’impegno, a mettere in pratica. Più che regalare certezze provate a seminare domande. Non abbiamo bisogno di chi ci dà risposte e regala sicurezze (più o meno vere). Oggi abbiamo bisogno, almeno io, di qualcuno che mi accompagni, condivida le mie fatiche e mi aiuti a (ri)scoprire il Gesù dei Vangeli non quello dei luoghi comuni e del buon senso. A chi infatti non è capitato di pensare o di dire al suo collega, a sua sorella, al suo miglior amico: stupido, pazzo o peggio ancora? Quanti di noi dovrebbero essere ciechi e mutilati per il modo in cui abbiamo guardato donne o uomini che ci passavano accanto? Per favore al bando l’ipocrisia e il falso moralismo. E le prediche melense e inutili. Per una volta, per una volta almeno condividete dal pulpito le nostre fatiche. I nostri sensi di colpa. Smettete di fingere di essere angioletti, tanto lo sappiamo che, come noi, siete fragili. E come noi avete bisogno della sua misericordia e del suo perdono. Forse, ma non dimenticate che sono confuso, non è questione di legge nuova ma di cuore nuovo.
Don Michele Mosa