Alla presenza di esponenti parlamentari, del sindaco di Pavia, Mario Fabrizio Fracassi, del Vescovo Corrado Sanguineti, del rettore dell’Università di Pavia, Francesco Svelto, del commissario straordinario della Camera di Commercio, Giovanni Merlino, del vice-presidente della Provincia, Amedeo Quaroni, delle autorità scolastiche, dei vertici delle forze di Polizia e dei rappresentanti delle associazioni Combattentistiche e d’Arma, si è svolta oggi, venerdì 10 febbraio, nella Sala Oro di Palazzo Malaspina, sede della Prefettura di Pavia, la commemorazione del “Giorno del Ricordo” , istituito dal Parlamento italiano con la Legge n. 92 del 30 marzo 2004, per rendere memoria, custodire e tramandare il ricordo delle Foibe e dell’esodo dei connazionali, italiani di Istria, Fiume e della Dalmazia dalle loro terre, nonché delle laceranti e drammatiche vicende che hanno segnato la storia del nostro confine orientale nel secondo dopoguerra. Rivolgendosi alle autorità e, in particolare, agli studenti dell’Istituto secondario di primo grado di Siziano presenti con i docenti ed il sindaco, il prefetto Francesca De Carlini ha evidenziato che “partecipando a questa cerimonia istituzionale, contribuite a sottolineare la valenza di questa ricorrenza che scandisce la terribile tragedia che, alla fine della Seconda guerra mondiale, mentre l’Italia tornava gradualmente alla libertà, si abbatteva sui connazionali delle regioni orientali e dalmate”. Toccante, soprattutto per i giovani, la testimonianza e il racconto della fuga e dell’esodo della signora Palin, profuga di Fiume, che, in un breve racconto, ha trasmesso, attraverso il suo vissuto personale, il dolore e la lacerazione patiti dai profughi istriani, giuliani e dalmati in quegli anni. Coinvolgente, a seguire, è stata la lettura da parte degli studenti di alcuni brani di “Magazzino 18” e l’accompagnamento musicale alla cerimonia di brani scelti ed eseguiti dagli allievi del Liceo Musicale “Adelaide Cairoli” di Pavia. Sono poi seguito gli interventi del sindaco Fracassi e del vice-presidente della Provincia, Quaroni, che hanno, rispettivamente, sottolineato l’importanza della memoria e l’obbligo morale e civile di custodire pezzi della storia. Così anche il presidente della Consulta Provinciale degli Studenti, Thomas Grecchi, che ha invitato i ragazzi e i giovani presenti allo studio critico e consapevole dei fatti storici. Il prefetto, nel rammentare come una commemorazione viva di gesti e di segni, solenni e inequivoci, si nutra di ricerca storica e di voci che raccontano, metta radici profonde nella letteratura e nella cultura in cui si identifica un Paese, ha voluto sottolineare che il riconoscimento degli orrori, provocati dall’odio consapevole di cui è capace l’uomo, ha restituito giustizia alle vittime. Il contesto di nuova energia e rinnovato spirito di vicinanza tra il gruppo linguistico italiano, sloveno e croato, ha ricordato il prefetto, conseguente all’entrata della Croazia nell’area di libera circolazione europea, l’abbattimento dei confini interni ed esterni tra regione istriana e Venezia Giulia, la designazione per il 2025 di Gorizia e di Nova Gorica a Capitali della Cultura Europea, città un tempo emblema delle laceranti divisioni del confine orientale, forniscono a tutti noi nuovi elementi di ottimismo per l’ulteriore percorso di interazione culturale e di interscambio fra i popoli conviventi in quelle terre.