E’ stato convocato per mercoledì 4 gennaio, alle 13 alla sala San Martino di Tours in corso Garibaldi a Pavia, il “Tavolo delle fragilità” del Comune per affrontare l’emergenza senzatetto in città, dopo la decisione delle Ferrovie di chiudere di notte (tra le 2 e le 4) i locali della stazione (nella foto, ndr) compresi i sottopassi. Una misura adottata per ragioni di sicurezza che rischia però di far restare all’aperto, nella stagione più fredda, diversi senza fissa dimora. Grazie all’intervento del Vescovo Corrado Sanguineti, si è riusciti a far prorogare di 48 ore il provvedimento che doveva entrare in vigore già nella notte tra domenica 1° e lunedì 2 gennaio. “Siamo in attesa di comunicazioni – ha spiegato don Franco Tassone, direttore della Caritas diocesana di Pavia -. Ci auguriamo che, a livello istituzionale, tutti gli attori coinvolti colgano l’emergenza che si vive oggi a Pavia, legata non solo al freddo ma anche a situazioni di disagio e solitudine. Grazie all’interessamento del nostro Vescovo, e alla disponibilità dimostrata da sindaco e questore, si è riusciti ad ottenere un rinvio di due giorni. Se la stazione dovesse restare aperta, i nostri volontari saranno pronti a vigilare che tutto si svolga nel rispetto della sicurezza e anche della tutela delle persone, come d’altra parte è sempre avvenuto sino ad oggi”. La Caritas e altre associazioni impegnate nell’assistenza ai fragili (Comunità di Sant’Egidio, Casa del Giovane, Croce Rossa, Associazione Piccolo Chiostro e Ronda della Carità) stanno cercando nel frattempo di trovare altre soluzioni per accogliere di notte i senza fissa dimora. “Forse si potrà trovare qualche posto in più nei dormitori – afferma don Tassone -. Ma, visto che si tratta di una situazione di emergenza, vanno trovate soluzioni adeguate. Nel marzo 2020, durante le prime settimane di lockdown per la pandemia, venne allestita una struttura vicino al PalaRavizza che fu in grado di accogliere diversi senzatetto. E’ un tipo di opportunità che può essere presa in considerazione. Il problema riguarda in particolare una 20ina di persone: se c’è una struttura in grado di ospitarle, i nostri volontari saranno senz’altro disponibili per gestire l’accoglienza e il rispetto delle regole”.