“Con la pandemia che dura ormai da due anni si è affermato in Italia un nuovo sistema politico, con un progressivo accentramento dei poteri nel governo che surrettiziamente si va consolidando”. Lo ha affermato Massimo Cacciari, intervenendo oggi, venerdì 12 novembre, nell’Aula Volta dell’Università di Pavia a un convegno sullo stato di emergenza che si vive a causa del Covid-19. “Il progressivo accentramento delle decisioni – ha sottolineato il filosofo – produce, come diretta conseguenza, la scarsa flessibilità di questo sistema politico. Le risposte ai problemi rischiano spesso di non essere sufficientemente articolate, con Regioni ed enti locali sempre meno considerati e con poche risorse a disposizione. Io non sono certo per un conservatorismo costituzionale, ma continuerò a difendere la nostra Costituzione contro l’attuale accentramento dei poteri”. Cacciari si è soffermato sulla gestione dell’emergenza sanitaria in Italia: “Siamo stati gli unici ad introdurre un lockdown generalizzato, a differenza di altri Paesi che invece hanno preferito un’applicazione più flessibile delle misure. Ma questa gestione della pandemia non ci ha portato particolari vantaggi, come dimostra anche uno studio condotto dall’Università di Oxford”. Ad organizzare l’incontro di oggi è stato Alessandro Venturi (a destra nella foto accanto a Cacciari, ndr), docente dell’Ateneo pavese e presidente del Policlinico San Matteo. “Non sono contro il Green Pass, sono contrario invece all’obbligo introdotto in Italia e all’abuso che se ne sta facendo – ha sottolineato Venturi -. Sarebbe stato meglio, da parte del governo, fare una legge sull’obbligo vaccinale. Il virus è diventato endemico, fa parte del nostro quotidiano: è assurdo continuare a dare numeri sui contagi”.