Pavia ha vissuto con un intenso programma di celebrazioni svoltesi il 4 novembre, giorno dell’Unità Nazionale e giornata della Forze Armate, nell’anniversario della vittoria dell’Italia nella Prima guerra mondiale. Un’occasione anche per ricordare i Caduti di tutte le guerre. Al Cimitero di San Giovannino è stata deposta una corona al Sacrario, dedicata alla “Grande Guerra”, con gli onori ai Caduti e un momento di raccoglimento e preghiera. E’ seguita poi la Santa Messa, celebrata nella chiesa di Santa Maria del Carmine. In Piazza Italia si è poi tenuta (con la presenza dei rappresentanti delle principali istituzioni) la manifestazione ufficiale, con l’alzabandiera, la deposizione delle corone (nella foto, ndr), il saluto del sindaco Mario Fabrizio Fracassi, le letture a cura degli studenti della scuola secondaria di primo grado “Leonardo da Vinci”; la cerimonia è stata accompagnata dalla fanfara dei bersaglieri “M.O. Aminto Caretto”. “Quest’anno – ha ricordato il sindaco Fracassi nel suo intervento – ricorre il centenario del ‘Milite Ignoto’: un ragazzo, tra le centinaia di migliaia caduti sulle nostre montagne e nelle nostre pianure, diventato il simbolo di tutti i lutti, dopo essere stato scelto, tra 11 bare identiche, da una madre che la guerra aveva privato del proprio figlio: Maria Maddalena Blasizza. Un dolore il suo che ancora ci parla, a distanza di 100 anni: perché quei caduti non sono entità astratte, pagine di libri, ma i nostri nonni e bisnonni. Sono sicuro che ciascuno di noi abbia, in famiglia, almeno una persona che abbia condiviso con noi o con i nostri genitori i ricordi di quella grande tempesta”. “Credo che tanti, pensando ai terribili mesi della prima ondata di Covid-19 – ha aggiunto il sindaco -, alla disperazione delle famiglie colpite e all’abnegazione dei sanitari impegnati nel fronteggiare il male, abbiano fatto un parallelo con le memorie delle guerre lontane e con i sacrifici e i travagli che avevano comportato. Motivi e contesti diversi, certo, ma sofferenze e coraggio comuni. Il 4 novembre è una data che ci invita a ricordare: innanzitutto l’impegno delle nostre Forze Armate, ancora fondamentale e attualissimo, in Patria e in molte aree calde del mondo (a loro va la nostra gratitudine); ma anche ad avere attenzione all’impegno di quanti, in ogni ambito, pongono l’interesse della collettività al di sopra del proprio”.