E’ stata effettuata oggi, lunedì 2 agosto, all’istituto di Medicina Legale dell’Università di Pavia, l’autopsia sull’anziana di 81 anni morta nei giorni scorsi all’Istituto Maugeri dove era ricoverata nel reparto di neuro-riabilitazione in seguito ad un ictus che l’aveva colpita il 2 aprile. I figli della donna tramite il loro legale, l’avvocato Fabrizio Gnocchi, hanno presentato una denuncia contro ignoti dopo aver scoperto che nel corso del ricovero alla Maugeri la madre era stata vaccinata contro il Covid con due dosi di Moderna il 26 maggio e il 5 luglio. Ma l’anziana, hanno spiegato i figli, aveva già ricevuto il vaccino (due dosi di Pfizer) mentre era ancora a casa prima di ammalarsi, il 4 e il 25 marzo.
L’autopsia dovrà stabilire le cause della morte e appurare se esiste un nesso causale con il sovradosaggio vaccinale.
L’esito dell’esame verrà reso noto tra 60 giorni. Marco Ballardini, il consulente tecnico nominato dalla Procura di Pavia (nella foto il Tribunale di Pavia, ndr), ha effettuato prelievi istologici da tutti gli organi, che ora dovranno essere studiati con attenzione: una ricerca che potrà dare risultati significativi già tra una 20ina di giorni. Inoltre verranno studiate con attenzione tutte le cartelle cliniche, sia quelle del primo ricovero alla stroke unit del San Matteo subito dopo l’ictus, sia quelle relative al successivo trasferimento alla neuro-riabilitazione della Maugeri. Solo a conclusione di tutti gli esami autoptici si potranno stabilire con esattezza le cause della morte, che da una prima valutazione sembra si debba addebitare ad un’insufficienza multiorgano. All’esame ha assistito anche Massimo Terziani, consulente tecnico nominato dai figli dell’anziana morta.
Nei giorni scorsi la direzione della Maugeri, in una nota, aveva sottolineato che al momento di essere dimessa dal San Matteo e al suo ingresso nella neuro-riabilitazione dell’Istituto la donna risultava “non vaccinata Covid”. “Il personale, in sede di anamnesi – ha aggiunto il comunicato di Ics Maugeri -, ha comunque chiesto se la paziente fosse stata vaccinata contro il Covid, e proceduto alla sottoscrizione del consenso informato”.