Da 12 anni è diventata un “porto sicuro” per i pazienti che da tutta Italia (qualcuno anche dall’estero) arrivano a Pavia per farsi curare al San Matteo o negli altri ospedali cittadini. La “Fondazione Barbara Fanny Facchera” accoglie chi è in cura per gravi malattie, insieme ai suoi familiari. La residenza prende il nome da una ragazza morta a 16 anni nel 2002 dopo una lunga malattia; negli ultimi mesi della sua vita, Barbara Fanny durante uno dei numerosi ricoveri aveva chiesto ai suoi genitori di aiutarla “a trovare una casa per i miei amici che vengono da lontano”. Malati come lei, che grazie alla Fondazione in questi anni sono sempre stati accolti in un luogo a dimensione familiare, strutturato in 45 appartamenti dotati di ogni comfort.
Ma il futuro della “Fondazione Barbara Fanny Facchera” è oggi a rischio. L’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia di Covid-19 ha bloccato i viaggi della speranza di tanti pazienti. Così la struttura, gestita dai genitori e dal fratello di Barbara Fanny, è passata dai 3.309 malati accolti nel biennio 2018-2019 (con gli accompagnatori si è raggiunto il numero di oltre 8.200 ospiti) ai soli 700 del 2020. “Questo dato spaventa – ha spiegato oggi, lunedì 29 marzo, in una conferenza stampa svoltasi nell’oratorio del Carmine nella sala intitolata a Barbara Fanny, il fratello Fulvio, insieme al padre Tullio e alla madre Antonia – perchè tanti, tantissimi, troppi pazienti ci hanno comunicato, loro malgrado, lo slittamento di terapie salvavita e questo, per loro, significa la drammatica impossibilità di essere curati. Pavia è fatta di persone con cuore, che si sono sempre dimostrate capaci di fare la differenza ed aiutare in silenzio progetti benefici. Oggi abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti”.
L’appello è stato subito raccolto dai rappresentanti delle istituzioni locali. Accanto alla famiglia Facchera, sono intervenuti oggi il vescovo Corrado Sanguineti, l’assessore comunale ai servizi sociali Anna Zucconi, Vittorio Poma, presidente della Provincia, il deputato Alessandro Cattaneo (già sindaco di Pavia) e il consigliere regionale Roberto Mura. Tutti si sono trovati concordi sulla necessità di trovare le risorse necessarie per continuare a far vivere la “Fondazione Barbara Fanny Facchera”. “E’ un luogo di accoglienza umana e familiare per tante persone – ha sottolineato il vescovo, nella foto durante il suo intervento -: deve continuare ad esistere per il bene dei pazienti e dei loro familiari, ma anche per il bene di Pavia che può confermarsi anche stavolta una comunità generosa e solidale”.