Con l’avvicinarsi del Capodanno il Comune di Pavia ha ribadito, oltre al rispetto delle norme già previste nel Dpcm anti-Covid, anche il divieto “senza autorizzazione di pubblica sicurezza rilasciata dall’Autorità competente, di accendere polveri o liquidi infiammabili, fuochi artificiali, falò e simili o fare spari in qualsiasi modo o con qualunque arma”. In particolare è assolutamente vietato: “l’uso di fiamme libere per la ricerca di fughe di gas anche se in luoghi aperti; gettare in qualsiasi luogo di pubblico passaggio fiammiferi o altri oggetti accesi; fornire di alcool, petroli e benzine, le lampade e i fornelli, motori e simili, mentre sono accesi o in vicinanze di fiamme libere; accendere fuochi nelle vicinanze delle abitazioni o che creino disturbo alle case”.
Chi non rispetterà queste regole potrà andare incontro ad una sanzione amministrativa da 100 a 300 euro.
“Invito tutti alla responsabilità e al rispetto delle norme, dal Dpcm vigente al Regolamento di Polizia Urbana – sottolinea Pietro Trivi, assessore comunale alla Sicurezza e Polizia Locale -. Gli incidenti non sono rari, purtroppo, e il divertimento di un minuto può trasformarsi in un problema per tutta la vita. La notte di Capodanno la sicurezza in città verrà garantita, oltre che dal servizio ordinario di controllo prestato dalle Forze dell’Ordine, da una presenza aggiuntiva di due pattuglie, composte da due operatori ciascuna più un ufficiale di servizio. Il turno inizierà già alle 17:30 e terminerà a tarda notte”.
“L’uso di botti e petardi rappresenta una vera e propria tortura per i nostri amici animali – aggiunge Roberta Marcone, assessore alla tutela animale -, e in particolare per cani e gatti. Evitare di impiegarli è non solo una scelta di buonsenso e un segno di rispetto per sé e per gli altri, ma anche un atto di amore verso di loro, che ci sono compagni sempre, anche nei momenti difficili. E quest’anno di momenti difficili ce ne sono stati tanti. Fare una scelta di responsabilità, rinunciando a un po’ di divertimento per non terrorizzarli, non é solo doveroso: significa restituire, almeno in parte, l’affetto che ci danno”.