Nei giorni scorsi, via teleconferenza, Ics Maugeri Spa Società Benefit ha raggiunto con i sindacati un accordo sull’applicazione del fondo di integrazione salariale (FIS) con alcune delle principali organizzazioni del comparto sanità (infermieri, operatori socio-sanitari, figure tecniche-riabilitative e amministrative) presenti nei 18 istituti dislocati in sei regioni italiane (Lombardia, Piemonte, Liguria, Campania, Puglia e Sicilia); organizzazioni rappresentative di molti fra i 3mila addetti Maugeri (circa 600 sono invece i medici). L’intesa, a cui si è arrivati con scambi di documenti via email, sarà formalmente sottoscritta nei prossimi giorni. L’accordo riguarda i criteri di applicazione del fondo a 445 lavoratori di 13 istituti, per circa 88mila ore di lavoro. Il fondo è stato previsto dal Governo, con l’articolo 19 del Dpcm “Cura Italia”, per l’emergenza e per le aziende colpite da cali di produzione a causa dell’isolamento a cui è stata sottoposta la popolazione per l’emergenza coronavirus. Nel caso di Maugeri si tratta del blocco delle attività ambulatoriali e della riduzione delle attività di ricovero in 13 istituti. Quello siglato in Maugeri è un accordo volontario, in quanto il Dpcm ne prevedeva l’applicazione unilaterale da parte dei datori di lavoro. L’azienda ha ritenuto di condividere con FP-Cgil, Cisl-FP, Uil-FPL, Fials, Fsi, Fisal e Usb (i sindacati presenti sin dalla prima riunione) una serie di criteri organizzativi in maniera da ridurre la penalizzazione economica dei lavoratori, che riceveranno fino all’80% della remunerazione (939,89 euro per retribuzioni uguali o inferiori a 2.159,48 euro e a 1.129,66 euro per quelle superiori). Si tratta innanzitutto della rotazione dei lavoratori coinvolti, che consente di spalmare su più lavoratori il ricorso al fondo, in modo da avere un’astensione dal lavoro media del 60% delle ore lavorabili, anziché avere alcuni addetti colpiti al 100%. Maugeri provvederà anche ad anticipare mensilmente il trattamento del fondo senza attendere cioè il trasferimento statale. L’azienda ha anche disposto che le ore non lavorate concorrano ugualmente alla maturazione di trattamento di fine rapporto (Tfr), ferie, tredicesima mensilità e alla corresponsione di ex-festività, e non intacchino l’“incentivo di presenza” riconosciuto ai lavoratori dal contratto della sanità privata, calcolato sulle giornate lavorate. Altra novità: l’accordo nazionale sarà monitorato mensilmente, a livello territoriale, dalle singole rappresentanze, per verificarne l’adeguatezza alle singole situazioni di Istituto. “Per ICS Maugeri è fondamentale che, anche in una fase di emergenza come quella che viviamo, si identifichi un percorso di confronto per ricercare la massima condivisione con i rappresentanti dei lavoratori”, ha commentato l’amministratore delegato Mario Melazzini.