“Stiamo facendo un lavoro straordinario, come il resto del San Matteo, sotto la guida illuminata dei nostri vertici”. Il prof. Gianluigi Marseglia, direttore della Pediatria del Policlinico di Pavia, commenta, in un’intervista pubblicata sul numero de “il Ticino” di venerdì 10 aprile, con soddisfazione l’impegno dell’ospedale per far fronte all’emergenza coronavirus. Sono una 15ina, sino ad oggi, i piccoli pazienti ricoverati per Covid-19 (alcuni dei quali anche molto piccoli): sono stati tutti curati con successo e dimessi. Altri bambini vengono seguiti nell’ambulatorio della Pediatria dedicato a questa patologia. “Dopo che è stato segnalato il primo caso di coronavirus italiano, a pochi chilometri di distanza da Pavia – racconta il prof. Marseglia –, il direttore generale e il direttore sanitario ci hanno subito convocato. Tra venerdì 21 e sabato 22 febbraio è stato creato un gruppo con la presenza dei rappresentati di tutti i reparti dell’ospedale interessati dall’emergenza. Da quel momento ci incontriamo ogni giorno, sabati e domeniche comprese, per fare il punto della situazione e studiare nuove possibili strategie di intervento. Il fatto di esserci mossi con grande tempestività, ci ha consentito di trovare risposte funzionali attraverso l’adeguamento delle strutture di un grande ospedale come il San Matteo. Oggi si può dire che al Policlinico ogni paziente Covid-19 viene curato nel reparto più adatto all’intensità della sua patologia. Un’organizzazione efficace, resa possibile dall’impegno encomiabile della direzione che sta facendo tutto il possibile per coordinare le esigenze di pazienti e personale sanitario”. Il prof. Marseglia si sofferma poi sul lavoro svolto in Pediatria: “Fortunatamente, come è noto, i bambini sono colpiti in maniera meno grave da questo virus. Ciò non toglie però che al San Matteo vengano curati con le terapie adeguate e attraverso percorsi privilegiati”. Al terzo piano di Pediatria è stata ricavata un’area dedicata ai bambini contagiati dal Covid-19 (che sono ricoverati con un loro genitore), divisa dal resto del reparto da una doppia porta e un filtro speciale. Nel resto della Pediatria sono curati tutti gli altri piccoli pazienti. “In questi giorni – spiega il prof. Marseglia – ci è capitato anche di curare bambini che hanno riportato traumi domiciliari: tagli o fratture dovute a incidenti in casa”. Alla Pediatria del San Matteo è stato anche allestito un percorso dedicato nel pronto soccorso: “se un bambino ha sintomi compatibili con il coronavirus, viene indirizzato in un’area con un ambulatorio dove è sottoposto a tampone e gestito da chi si occupa solo di questa patologia. Se il tampone è positivo e deve essere ricoverato, finisce nel reparto Covid-19. Per i casi meno preoccupanti, i bambini possono tornare nelle loro abitazioni ma vengono comunque seguiti dai nostri medici. Rivolgo un appello alle famiglie: se vostro figlio ha un problema di salute, collegabile al coronavirus o ad altra patologia, non esitate a venire in ospedale dove sarà visitato e curato in condizioni di estrema sicurezza”.
Alessandro Repossi