Di Don Michele Mosa
Parabola a lieto fine? Se volete ditelo pure. A me sembra una tragedia. Un figlio ti sputa in faccia tutta la sua rabbia, l’altro il suo disprezzo. Altro che banchetto con il vitello grasso. Il Padre ha il cuore a pezzi. Tutti coloro che abitano la sua casa, che mangiano alla sua tavola sono servi e schiavi. Fra loro non c’è alcun legame d’amore: sono tutte persone devote al dovere. Servi e schiavi, appunto. Non c’è famiglia. Nessuno lo ama, nessuno si sente amato; sono tutte persone ligie al loro dovere, tutti schiavi e servi. È la tragedia di Dio. In tutte le religioni. Pensate al dolore di un Padre quando scopre che i suoi figli, tutti senza eccezione alcuna, pensano che lui sia tremendo e terribile, che non dia mai loro la libertà anzi impedisca loro di godere e di essere felici: ma perché ci ha messi al mondo? Questa falsa immagine di Dio è la tragedia di Dio. “No, per favore, piuttosto vai via. Ho già la casa piena di gente che mi odia; finché sei lontano penso che abbia nostalgia di me. Come io ne avrò di te. Almeno lo spero”. E così accadde. Certo c’è di mezzo la fame… però alla mente e sulle labbra del figlio minore torna il Padre. Oppure pensate che tragedia vivere in casa con i figli che vi odiano e aspettano che voi moriate per avere l’eredità. Povero Dio! Capite perché ha dovuto morire in croce: per i giusti non per i peccatori! «Perché il vero peccato – scriveva Silvano Fausti – è la falsa immagine di Dio; gli altri sono peccati, ma non sono niente rispetto al grande peccato che è non accettare l’amore gratuito di Dio». È il dramma del non sentirsi figli. La tragedia di chi pensa di doversi meritare l’amore del Padre. Ma meritare l’amore, pagare l’amore si chiama meretricio: e questo è il peccato del giusto che tratta Dio da prostituta, vuole comprare l’amore di Dio. Questo è il peccato di tutte le religioni: comprarsi Dio con le opere buone! Dio non si compra con le opere buone, semmai farai opere buone perché sei amato e ami, che è un’altra cosa. Non si compra Dio. La vera perversione è la falsa immagine di Dio per cui dobbiamo comprare e meritare il suo amore! No! Come il figlio non deve meritare l’amore dei genitori. Se i genitori lo amano gratuitamente questi sapranno amare, se vogliono costringerlo a meritare l’amore saranno infelici tutta la vita, perché non saranno mai amati. Non si può meritare: o l’amore è gratuito o non c’è. Per questo è il Padre che corre incontro ai figli: al piccolo come al maggiore. Per questo è il Padre che prega i figli e non viceversa. Dio è amore.