Dalla tarda mattinata di martedì 11 febbraio il belvedere sul Ponte Coperto accanto alla celebre statua della Lavandaia a Pavia è stato intitolato a Monsignor Carlo Bordoni, storico direttore de “il Ticino”. L’iniziativa, promossa dal Comune di Pavia ed in particolare dall’assessore Rodolfo Faldini, nasce da un’idea di Sandro Bruni, presente alla cerimonia.
“Prete, giornalista, cappellano del carcere, uomo della Resistenza, intellettuale. E’ stato tutto questo mons. Carlo Bordoni, uno dei sacerdoti più amati di Pavia e dell’intera Diocesi Pavese – ha detto l’assessore Faldini -. Mons. Bordoni è stato per 35 anni (dal 1954 al 1989) uno storico direttore del settimanale diocesano ‘il Ticino’. Per 25 anni è stato cappellano del carcere di via Romagnosi a Pavia. Impegnato in prima persona negli anni della Resistenza, è sempre stato al fianco dell’APC (Associazione Partigiani Cristiani) di cui per anni ha ricoperto la carica di vice presidente nazionale. Da direttore de ‘il Ticino’, mons. Bordoni ha avuto il coraggio di denunciare il decadimento della classe politica locale, ingaggiando battaglie che hanno fatto de ‘il Ticino un settimanale letto ovunque e negli ambienti politici di ogni colore. I suoi editoriali erano spesso attesi con preoccupazione: la voce del settimanale diocesano era critica, ma libera e forte, e per questo rispettata”.
“Da ex collaboratore de ‘il Ticino’ sono particolarmente soddisfatto di questa intitolazione – ha detto il sindaco, Michele Lissia -. Chi verrà a vedere il panorama del nostro fiume, da oggi potrà sapere che in questa città c’è stata una persona come Mons. Bordoni che ha contribuito a rendere Pavia un luogo migliore”.
A benedire la targa è stato don Eugenio Negro.