Giornata del Laureato dell’Università di Pavia: l’intervento del rettore Svelto

L'evento si è svolto sabato 6 luglio 2024 nel Cortile Teresiano dell'Ateneo

Di Prof. Francesco Svelto (Magnifico Rettore dell’Università di Pavia)

 

Caro Prof. Christian Greco,

Illustri Autorità,

stimati Colleghi,

gentili Ospiti,

e soprattutto care Laureate e cari Laureati,

benvenuti alla 32ma edizione della Giornata del Laureato dell’Università di Pavia!

Un saluto particolare a due nostri laureati di successo che sono oggi qui con noi:

il neo-eletto Sindaco di Pavia, Dottore Michele Lissia, e la professoressa Cristina Pierro, neo-eletta Rettrice dell’Università dell’Insubria.

Ad entrambi molti complimenti per l’importante incarico e il nostro applauso di buon augurio.

Questa è una festa che vede protagonisti voi neo-laureati.

Una serata da godere in serenità, in cui gioire con i vostri compagni di studi e con gli altri amici che in questi anni hanno condiviso con voi un importante pezzo di strada.

E soprattutto un momento in cui ringraziare i vostri genitori che anche oggi vi accompagnano con il loro sguardo e che, sono certo, tradiranno più di un momento di emozione vedendovi spiccare il volo, oggi più che mai.

Mi piace particolarmente questa cerimonia per il contesto offerto dal cortile teresiano, davvero unico, ma soprattutto perché si respira un’aria gioiosa.

I complimenti miei personali, uniti a quelli di tutti i Direttori di Dipartimento e dei Presidenti di Facoltà.

È un privilegio poter consegnare direttamente il diploma a chi, come voi, è riuscito a completare così bene il proprio percorso di studi. Siete riusciti a utilizzare i vostri talenti nel modo migliore, a mettere la giusta grinta per tenere il passo stabilito dal piano didattico-formativo.

Con questa stessa determinazione, vi consiglio di progettare e sognare il futuro. Che si tratti di un futuro di ulteriori studi o lavorativo.

Potreste essere indotti a scegliere l’estero. Ben venga! La vostra stella polare deve essere la crescita formativa e l’apertura di nuovi orizzonti.

Il dibattito relativo alla cosiddetta “fuga dei cervelli” è, a mio avviso, spesso male impostato.

In un mondo globale, le possibilità offerte dai Paesi Europei ed anche extra-Europei, sia nella formazione che a livello lavorativo, le dovete considerare, eccome. Sta alle Istituzioni, agli Enti, alla Comunità creare tutte le condizioni perché voi decidiate di studiare, fare ricerca, lavorare e vivere in Italia.

Di più, la nostra ambizione, come Paese e come sistema universitario, è quella di essere approdo desiderato per studenti internazionali – cosa che a Pavia sta avvenendo in modo sempre più consistente.

La missione che questa Università si è data è quella di essere sempre più inclusiva, internazionale, con una ricerca di alta qualità. E capace di contribuire a formare un eco-sistema con le imprese più innovative.

Questo l’obiettivo strategico che mi sono dato, assumendo l’incarico di Rettore. E con me, la governance, gli organi di governo, i Direttori di Dipartimento e i Presidenti di Facoltà.

Il numero di studenti dei nostri corsi di laurea ha ormai superato quota 26.000, attestandosi per quest’anno accademico a quota 26.600, superando ogni record di iscritti nella storia della nostra università.

Se consideriamo gli studenti di dottorato, quelli dei master ed i medici in formazione specialistica siamo molto vicini a quota 30000.

Ossia, gli studenti che si formano presso la nostra Università sono pari a oltre il 40% della popolazione della città di Pavia, che è di circa 71.000 abitanti. Cioè, in diversi periodi dell’anno, quasi una persona su tre che si incontra per strada è uno studente universitario. Un unicum in Italia, tale da caratterizzare Pavia come una vera città universitaria. Si tratta di un elemento da valorizzare, soprattutto in un’epoca in cui molte città hanno capito l’importanza di essere città universitarie e ambiscono a diventarlo.

Nonostante si sia cresciuti molto, penso che dobbiamo potere accogliere ancora più studenti, sia come nostra missione sociale, sia per avere dimensioni adeguate alle nostre ambizioni.

Proprio per aumentare la nostra ricettività, in questi anni abbiamo lavorato molto per incrementare luoghi e spazi per la formazione, lo sport, ma anche le strutture abitative.

Anche grazie a contributi governativi e regionali, abbiamo potuto avviare o completare progetti di grande impatto rinnovando laboratori, biblioteche e aule didattiche.

Siamo intervenuti su circa il 70% del nostro patrimonio immobiliare e l’investimento complessivo è stato pari a 200milioni di Euro.

Ci tengo a richiamare i principali interventi a dimostrazione sia del forte impegno a favore dei nostri giovani, sia dell’ampiezza dell’operazione che ha interessato le sedi di quasi tutte le aree disciplinari con conseguente incremento di attrattività, mi auguro, di tutto l’Ateneo.

A settembre 2022, abbiamo ultimato il rinnovamento delle torrette e della facciata di Palazzo San Tommaso, a poche decine di metri da qui, e inaugurato nuove aule oltre ad un cinema-auditorium.

Sono attualmente in corso i lavori per un ulteriore e significativo ampliamento della biblioteca. Oggi, il cortile interno del Palazzo San Tommaso e la biblioteca sono il vero e nuovo cuore pulsante della comunità studentesca in centro città. Al termine dei lavori, saranno ospitati tutti gli studi umanistici, inclusa la sezione di Filosofia, a tutt’oggi costretta in un altro edificio.

Nello splendido Cortile delle Magnolie del Palazzo centrale è localizzata la Biblioteca di Storia dell’Arte, un vero gioiello appena rinnovato.

A Palazzo San Felice, presente il Ministro Bernini, abbiamo inaugurato poco più di un anno fa, dopo i lavori di restauro, il chiostro che risale alla fine del XV secolo. Di grande pregio artistico, è stato restituito nella sua bellezza e fruibilità alla città. Sono convinto che diventerà un nuovo splendido luogo di aggregazione per gli studenti di Economia e Psicologia.

Abbiamo l’orgoglio di studi giuridici, e più in generale di un’area sociale e politologica, di lunga tradizione e notevole qualità.

Si pensi solo che gli studi di diritto, insieme a quelli di medicina, hanno caratterizzato questa università già dalla sua fondazione nel 1361 e che una scuola superiore di studi giuridici venne istituita a Pavia dall’Imperatore Lotario fin dall’alto medio-evo, nell’825: a breve festeggeremo i 1200 anni.

Il grande patrimonio librario accumulato richiede spazi adeguati, per la conservazione e per future opportunità di ricerca. Abbiamo individuato nell’area sud dell’edificio di Via Palestro, un tempo sede dell’Istituto Neurologico Mondino, il luogo ideale per ospitare una grande biblioteca unificata di area giuridico-politico-sociale.

La Facoltà di Medicina ha finalmente una sua sede per la formazione, in quello che abbiamo ribattezzato “Campus della Salute”. È situato all’interno del Policlinico San Matteo, laddove fino ad alcuni anni fa era localizzata la clinica medica. Si tratta di una struttura di avanguardia con una grande attenzione alla sostenibilità. Occupa una superficie di 13.000 metri quadrati, ed ospita 16 aule didattiche, 12 aule studio, 4 aule informatizzate, una biblioteca da 200.000 volumi ed un centro di simulazione clinica (un vero e proprio ospedale virtuale). Può accogliere circa 2200 studenti.

Ma l’intera area del Cravino ha una prospettiva di profonda modernizzazione, se pensiamo che oltre al “Campus della Salute” altre importanti opere sono previste.

Da ulteriori residenze per studenti, all’ampliamento degli impianti sportivi del centro universitario, fino alla nuova fermata ferroviaria.

Circa un anno fa è stato inaugurato il nuovo Polo Didattico di Scienze del Farmaco.

Ospita moderni e funzionali spazi che costituiscono un primo importante nucleo di una vasta riqualificazione che interesserà tutto il contesto degli Istituti scientifici (oltre a Farmacia, anche Chimica e Fisica).

Rappresenta cioè solo il primo tassello di un intervento molto più ampio, volto ad una completa rigenerazione dell’area. L’investimento di energie ed intelligenze è davvero di grande portata. La nuova struttura, che si estenderà su circa 21000 metri quadrati, ospiterà laboratori di ricerca e formazione, oltre ad uffici e aule didattiche in grado di accogliere circa 2000 studenti. Parte degli edifici attuali ormai vetusti sarà abbattuta.

Una formazione di qualità richiede strutture adeguate ma anche docenza di qualità, capace di promuovere ricerca ed innovazione.

A tale proposito, in questa giornata dedicata ai neo-laureati, sono lieto di richiamare quei progetti di ricerca in cui abbiamo coinvolto e coinvolgeremo i giovani, sia ricercatori, sia studenti di dottorato, sia neo-dottori come voi.

A livello nazionale, il governo promuove bandi competitivi volti alla selezione dei migliori progetti che trattino temi di rilevante interesse per il Paese.

Ebbene, nei due bandi emanati nel 2022 e nel 2023, la nostra Università partecipa a più di 250 progetti che sono stati giudicati meritevoli di finanziamento. La caratteristica di questi progetti è quella di prevedere team che appartengono a più Università o Enti di ricerca.

Per circa metà di essi, il leader è un professore di Pavia. Si tratta di progetti che coprono tutte le discipline: dalla Musicologia all’Ingegneria, dalla Medicina al Diritto, all’Economia e alla Finanza.

Mi fa piacere sottolineare che, grazie a queste nuove opportunità, siamo in grado di promuovere circa 200 nuovi assegni di ricerca e 35-40 borse di dottorato per un intero ciclo triennale.

Dunque, opportunità interessanti per giovani neo-laureati come voi.

Siamo, del resto, in un periodo favorevole per la ricerca italiana.

Da cosa nasce il mio ottimismo verso chi tra voi sceglierà un percorso da studiosi, da ricercatori?

Ancor più che dai progetti nazionali, appena descritti, dal grande impulso che il Paese ha dato alla ricerca attraverso il PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza.

Siamo circa a metà percorso e l’Università di Pavia partecipa a diverse iniziative attraverso il lavoro di circa 200 ricercatori strutturati e sta ricevendo oltre 70 MEuro.

Ma, anche in questo caso, l’aspetto rilevante è l’accento posto alla presenza di ricercatrici e ricercatori giovani: abbiamo già attivato complessivamente oltre 50 nuove posizioni a tempo determinato.

Infine, e forse ancora più importante, sempre attraverso il PNRR, il nostro Ateneo ha ricevuto circa 300 borse di ricerca, distribuite sui diversi corsi di dottorato attivi in Università.

Abbiamo poi avviato due dottorati nazionali. Corsi cui partecipano più Università italiane e di cui il nostro Ateneo è coordinatore scientifico ed amministrativo. Uno dedicato allo studio dei virus emergenti, tema per cui siamo anche guida nazionale di una ricerca in contesto PNRR. L’altro in Nanoelettronica, ambito di ricerca applicata in cui la nostra Università ha una lunga tradizione. Al punto che il governo italiano ha deciso di stabilire a Pavia la Fondazione nazionale per il design dei circuiti integrati a semiconduttore. Cioè i circuiti elettronici alla base della rivoluzione della società dell’informazione che stiamo vivendo. La Fondazione avrà una dotazione economica di 250 milioni di Euro da qui al 2030.

La nanoelettronica a Pavia è un esempio di ricerca che si trasforma in innovazione e ha impatto sullo sviluppo economico.

Benché emblematico, non è l’unico caso e riteniamo che la nostra Università possa accompagnare sempre più nuova e rinnovata imprenditoria basata sulla conoscenza.

In questa direzione ci siamo mossi, dando avvio alla realizzazione del “Parco Gerolamo Cardano per l’innovazione sostenibile”, pensato per ospitare progetti di ricerca applicata in collaborazione tra istituzioni pubbliche ed operatori privati. Il cantiere per i lavori aprirà in autunno. Lo sviluppo della infrastruttura è stato affidato ad Arexpo Spa, già protagonista della rigenerazione dell’area Expo attraverso la realizzazione di Mind. Il tempo previsto per la realizzazione è di tre anni ed il Parco si estenderà su una superficie di più di 15000 metri quadrati. Il Parco sarà in grado di ospitare fino a 1300-1500 addetti. Insieme ad aziende di microelettronica, nel Parco troveranno spazio imprese appartenenti ad altre due filiere strategiche: la filiera della salute e la filiera agroalimentare.

 

Ho voluto descrivere, seppur rapidamente e con flash, le linee strategiche di sviluppo del nostro Ateneo che mirano ad una solida formazione, con una docenza in grado di condurre ricerca ad alto livello.

E puntiamo molto ad essere sempre più città universitaria, inclusiva, internazionale e capace di offrire opportunità lavorative dopo la laurea. Sia attraverso imprese innovative, sia attraverso opportunità di ricerca universitaria.

Vorrei che voi, laureati e laureate, che oggi ricevete un riconoscimento pubblico in questa bellissima cornice, foste a conoscenza del rinnovamento radicale dell’Associazione Alumni che la vostra Università ha avviato e che vi riguarda direttamente. Senza rinunciare alla valorizzazione dei nostri laureati, qualunque sia la loro fase di vita professionale, i giovani saranno al centro del nuovo progetto. A Presiedere l’Associazione ho chiamato il dott. Fabio Benasso, per tantissimi anni Presidente di Accenture Italia, e come direttore ha dato la sua disponibilità il prof. Stefano Denicolai, docente di Economia dell’Innovazione. Li ringrazio entrambi sentitamente. Così facendo gli metto anche un po’ di pressione. Grande attenzione sarà dedicata ai laureati che si trovano in quella delicata fase fra conseguimento del titolo di studio e consolidamento della carriera, una fase in cui il networking con persone di valore che condividono uno stesso background può essere decisivo. Pensiamo a mentoring e networking con formule ad hoc; ad una piattaforma tecnologica per tenere i contatti e aggiornarli secondo paradigmi moderni; a sinergie fra gruppi d’interesse per consentire nuove iniziative. Quello che chiedo e chiediamo a voi è certamente di iscrivervi ma anche di diffondere il brand del nostro Ateneo che con convinzione vi mette al centro dei propri interessi, al centro della propria attenzione.

Nell’avviarmi a concludere, ho il piacere di presentare il nostro ospite illustre: il Professore Christian Greco. Laureato in Lettere classiche, con tesi in archeologia del Vicino Oriente Antico, con il massimo dei voti e la lode, il professor Greco ha dato un impulso straordinario al Museo Egizio di Torino, autentico gioiello, orgoglio di tutto il Paese. È una persona carismatica e sono certo che tra poco vi affascinerà, raccontandovi le sue esperienze, le sue emozioni, le sue incertezze. Vuole essere un messaggio per voi tutti, un incoraggiamento a guardare lontano.

Godetevi questa serata, sono sicuro che resterà tra i vostri ricordi, tra le vostre emozioni.

Noi vi aspettiamo quando tornerete, forti dei vostri successi e delle vostre realizzazioni.

W l’Università di Pavia, W i suoi laureati