“Vogliamo una Pavia europea, moderna, aperta ai giovani e con la mano tesa ad anziani e fragili”

“Le elezioni comunali dell’8 e 9 giugno sono una grande occasione. Chi vuole cambiare, chi non si rassegna a una Pavia spenta e mal guidata come è avvenuto negli ultimi cinque anni, chi si è sentito annichilito dal modo con cui la giunta uscente ha governato la città, dovrà recarsi alle urne e scegliere Michele Lissia, il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra. E noi chiediamo che questo voto si accompagni anche a quello per Azione. Abbiamo le idee e la forza per far ripartire Pavia. Vogliamo costruire un’alternativa di città non solo per i prossimi cinque anni, ma per un arco temporale di cinquant’anni”.
Tommaso Bernini, 22 anni, dallo scorso autunno è segretario provinciale di Azione. È capolista di Azione, nella coalizione di centrosinistra. “Mi definisco un pavese d’adozione – spiega –. Sono originario di Borgo Priolo, ma Pavia è la città dove ho deciso di vivere e nella quale mi identifico pienamente”.
Quando ha iniziato interessarsi di politica?
“È una passione che coltivo sin da giovanissimo. Mi sono iscritto ad Azione tre anni fa: una scelta che ho fatto anche per dare una svolta alla mia vita. Sino all’età di 18 anni ho sofferto di obesità. Quando finalmente ho ripreso in mano la mia vita mi sono ripromesso che non avrei più lasciato la politica”.
Poche settimane fa si è anche laureato, complimenti…
“Grazie! Ho conseguito la laurea in amministrazione pubblica e governo, nell’area di Scienze Politiche: un tema legato ai miei interessi”.
Perché ha deciso di candidarsi alle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno?
“Vedo Pavia troppo spenta e disunita. È una città che non sa guardare ai giovani, nonostante la presenza di quasi 30mila studenti universitari; ma non sa guardare neppure ai tanti anziani e alle persone fragili che vivono nei nostri quartieri e spesso sono lasciati soli”.
Che cosa si propone?
“Sono convinto che oggi, più che mai, siano indispensabili ambizione e coraggio nelle scelte politiche. Il gruppo di Azione guarda ad un orizzonte ampio per il futuro di Pavia”.
Perché avete scelto di far parte della coalizione di centrosinistra che sostiene il candidato sindaco Michele Lissia?
“La slancio ideale di Azione si identifica benissimo in Lissia, che ha una visione profonda e a lungo termine per Pavia. Ed è anche un candidato che desidera operare al meglio per aiutare la nostra città a ritrovare quel senso di comunità che si è perso negli ultimi anni. Può essere davvero il sindaco ideale per Pavia”.
Che visione ha Azione per Pavia?
“Crediamo fortemente in una Pavia europea. Una città più sicura per chi vi abita, ma anche bella e attrattiva, con la promozione di un turismo che oggi è poco valorizzato. La capacità di attrazione non può limitarsi solo ai turisti, ma deve estendersi anche a chi vuole venire a investire da noi. Il centrodestra punta solo su una ‘politica dell’ordinario’: anche per noi è importante, ci mancherebbe, ma non può bastare. Vanno incrementate le collaborazioni con le nostre eccellenze, in particolare con l’Università con un progetto mirato per imprese, startup e lavoro”.
Volete cambiare volto alla città?
“Il nostro sogno è una Pavia moderna ed efficiente, che recuperi il senso dell’aggregazione sociale. Un percorso che può essere intrapreso anche con il sostegno delle attività sportive. Oggi troppo strutture della città non sono adeguate, a partire dal PalaRavizza: una squadra di calcio a 5, solo per fare un esempio, è costretta ad allenarsi a Zeccone. Lo stesso discorso vale per la cultura, un settore per il quale servirà un grande lavoro. E’ inconcepibile che una città come Pavia per due anni e mezzo sia stata senza un assessore alla cultura”.
Come si affronta il problema della malamovida?
“Azione vuole assumere una posizione di buon senso, in grado di accogliere i diversi punti di vista. E’ chiaro che se l’unica offerta che la città fa oggi ai giovani è quella di andare nei locali del centro a bere, dovremo sempre fare i conti con la malamovida. Noi puntiamo sulle periferie e su nuovi luoghi di aggregazione, che devono stare aperti la sera. Non serve a nulla criminalizzare i ragazzi, se non si aprono per loro nuove opportunità”.

(A.Re.)

(Nella foto i componenti della lista di Azione: Bernini è il secondo in basso da destra)