A questa cerimonia ho partecipato in veste diversa, varie volte. Abbastanza da poter dire che di questa giornata vi ricorderete a distanza di tempo. Parto da un particolare futile: osservate, nelle pause dei discorsi, il grande silenzio interrotto dagli uccellini della piazza ed il senso di quiete, seppur alla presenza di quasi 2000 persone, in un contesto così bello e suggestivo. In questo stesso contesto, abbiamo accolto lo scorso 5 settembre, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per inaugurare l’anno accademico nel 660° anniversario della nostra università. Una bella cerimonia in cui Ateneo e città hanno dato una grande dimostrazione di qualità alla prima carica dello Stato e ad altre figure istituzionali di primo piano. Vi auguro che la vostra Alma Mater vi accompagni, in futuro, con la stessa serenità che questo contesto ispira. Ma, ben più importante, è la gioia che oggi condividete con i vostri famigliari che con voi coronano un importante sogno. E, insieme a voi, tante speranze ed aspettative pongono nel futuro, che sia ancora di studio oppure di lavoro.
Dicevo che questa festa è alla sua 30ma edizione. Difficile però pensare all’ultima edizione, quella del 2019, senza percepire un forte senso di discontinuità. Era un’epoca in cui la stragrande maggioranza di noi conosceva il virus solo come il responsabile delle influenze invernali, con effetti di scarsa importanza. Pochi avevano consapevolezza di cosa fosse davvero un’epidemia, quasi nessuno conosceva l’indice RT. Ma speriamo di poter festeggiare oggi un nuovo inizio, quello post-pandemia.
Come tutti gli altri settori della società, anche quello della formazione è stato completamente sconvolto. L’atteggiamento dell’Università di Pavia è stato attento da subito alle esigenze sanitarie, con un pensiero soprattutto ai più deboli, con minori capacità di difesa. Allo stesso tempo, abbiamo lavorato per garantire alla comunità studentesca ogni sforzo perché l’impatto sul percorso formativo fosse il minimo possibile, assicurando a distanza non solo lezioni, ma anche esami di laurea e di profitto, scritti inclusi, quando è stato necessario.
Voi studenti e studentesse avete collaborato dal primo giorno di emergenza in modo molto costruttivo, comprendendo che la formazione a distanza avrebbe richiesto un supplemento di impegno. In modo silenzioso e operoso, con la comprensibile paura di veder compromessa una porzione significativa della vita universitaria, se non del percorso formativo. Ho trovato grande condivisione nel corpo docente che si è impegnato con passione e competenza, nonostante l’adattamento alle esigenze sopraggiunte non fosse agevole. Credo che dobbiate essere fieri dei vostri professori, che ringrazio sentitamente, per l’immediata reazione che ha reso disponibili, nell’arco di poco più di 10 giorni, lezioni online per oltre 1100 insegnamenti: un numero realmente impressionante. Nell’ottica dell’erogazione mista sono state approntate ben 305 nuove aule, in meno di 3 mesi. Il lavoro e la collaborazione del personale amministrativo e tecnico sono stati fondamentali. Senza nessuna retorica, ringrazio di cuore tutta la Comunità accademica, a cominciare da voi, presenti a questa bella giornata di festa.
La mancanza di una esperienza acquisita e data per scontata, quella della vita universitaria in presenza, con tutte le sue sfaccettature, ha permesso di apprezzare ancor più il valore delle relazioni inter-personali come elemento insostituibile per la crescita culturale ed umana. Pavia, città campus, ha in questo un vantaggio intrinseco. Ed è una identità che vorremmo incrementare ancora. Più studenti, rinnovamento dei poli per la didattica e per la ricerca, più strutture collegiali e residenziali. Questa, a mio giudizio, deve essere la strategia del nostro Ateneo, la strategia della nostra città. Ma già i nostri attuali 16 collegi sono una risorsa unica e si prestano ad una maggiore integrazione con l’Università, ad esempio per quanto riguarda la formazione. E più in generale, per incrementare i momenti di condivisione, gli scambi, lo sport e perché no il divertimento. Il numero complessivo di studenti che risiede nei nostri collegi è pari a 2.500. Si tratta di circa il 10% del totale e del 25% degli studenti che risiedono a Pavia.
Il benefico effetto dell’ambiente collegiale può e deve essere esteso ad una platea più ampia. Per questo motivo, insieme ai Rettori dei collegi e ai coordinatori dei corsi di laurea, abbiamo avviato un nuovo programma, che abbiamo chiamato progetto “studente collegiale non residente” e che potete trovare descritto nella brochure che poco fa è stata distribuita. È un piano articolato e ha l’ambizione di coinvolgere una gran parte dei nostri studenti. Tre le principali linee di attività che vedranno sviluppo nelle strutture collegiali: tutorati, corsi trasversali, ampliamento della Faculty. Parto da quest’ultimo, che può essere di interesse per quelli tra voi che hanno completato con successo un corso di Laurea triennale e stanno seguendo o si apprestano a seguire un nostro corso di Laurea Magistrale. L’idea è quella di ampliare la formazione attraverso insegnamenti impartiti da esperti di rilievo internazionale, professori universitari ma anche esponenti di enti ed istituzioni culturali e di ricerca, o anche manager di impresa, che operano in Italia o all’estero. Questi insegnamenti, per un ammontare pari ai crediti liberi, verranno ospitati ed organizzati nei collegi, attraverso un accordo con i Dipartimenti. Il coinvolgimento di esperti è favorito dalle collaborazioni scientifiche nazionali e internazionali in cui i docenti pavesi sono inseriti. Ma sarà promosso anche dai collegi, attraverso la loro rete internazionale ed il contributo di ex – collegiali, laureati presso la nostra Università. Con il nuovo anno accademico, 2022-2023, il progetto prende avvio in modo sperimentale. A titolo di esempio, per il corso di Laurea Magistrale in antichità classiche e orientali, avremo uno dei più importanti antichisti al mondo, che terrà un insegnamento sull’Antropologia del mondo antico. Ma avremo contributi da docenti della Harvard Medical School, dell’Università di Oxford, dell’Università di Bonn, e anche da alti dirigenti di Google. Si tratta di un progetto ambizioso, se consideriamo che la nostra Università offre oltre 50 corsi di Laurea Magistrale. Va fatto crescere gradualmente, ma penso possa rafforzare l’identità di Pavia come città campus, arricchendone la proposta culturale, nell’interesse della comunità studentesca.
Dicevo che questa è una delle tre articolazioni del progetto. Le altre due riguardano rispettivamente i tutorati ed i corsi trasversali. Purtroppo, i dati nazionali dicono che sono tanti, ancora troppi, i ragazzi che si iscrivono all’Università ma abbandonano strada facendo. Si tratta di una percentuale superiore al 20% entro il I anno che si riduce successivamente ma non è trascurabile neanche negli anni successivi. Un delitto da un punto di vista umano ed un danno per la Società. Il progetto vuole estendere e rafforzare il programma di tutorato per quegli insegnamenti che costituiscono altrettanti “colli di bottiglia”. Ma un’ulteriore novità è che, accanto a questi tutorati di sostegno pensati soprattutto per gli studenti delle Lauree Triennali, vi saranno tutorati di approfondimento su temi specialistici, in cui piccoli gruppi di studenti insieme a giovani ricercatori approfondiranno aspetti del programma svolto a lezione, con un supplemento formativo e riflessivo. L’ultima delle tre articolazioni del progetto riguarda i corsi trasversali. Si tratta di cicli di incontri, tenuti da riconosciuti esperti che, con modalità fortemente esperienziali, trasferiscono le nuove competenze richieste dalle professioni e dalla società contemporanea, ma non ancora sufficientemente presenti negli attuali piani degli studi. Ad es.: scrittura creativa, comunicazione interpersonale, public speaking, lavoro in gruppo, grafica e fotografia. Nell’edizione 2022-2023 parteciperanno, in qualità di docenti o visiting teacher…anche giornalisti, fotografi e scrittori tra i più noti in Italia.
Ho voluto condividere qui ed oggi un piano di integrazione tra Università e collegi, che reputo importante, in grado di spingerci ancor più nella direzione delle realtà anglosassoni. In grado cioè di dare una identità ancora più forte all’esperienza universitaria pavese. È il momento in cui imprimere un’accelerazione e connotare ancor di più questa gloriosa città, stracolma di tradizione, come città sempre più caratterizzata dai suoi studenti. In questa direzione va il rafforzamento dei trasporti, con il raddoppio della linea ferroviaria Milano-Pavia previsto nel giro di pochissimi anni. Il Sindaco ed io siamo d’accordo per proporre che la nuova fermata ferroviaria, prevista proprio in prossimità degli Istituti scientifici e del polo didattico “campus della salute”, si chiami “Pavia – Università”. Lavoreremo, da parte nostra, perché aumenti la mobilità dolce nelle strade cittadine, per realizzare in breve tempo il rinnovamento radicale degli Istituti scientifici ma anche per la nascita di un polo dell’innovazione dedicato a nuova imprenditoria. Anche questo è un progetto di grande interesse per laureati e dottori di ricerca, a partire da chi come voi gli studi li ha completati a Pavia. Prevediamo di arrivare a realizzazione nel giro di due / tre anni.
Ma l’Università di Pavia pensa ai suoi laureati anche in quanto possibili talenti per la ricerca. Ho avuto modo di ripetere, in diverse circostanze, che una università che fa ricerca è una università che covolge i giovani. A partire da questa forte convinzione ci siamo posti l’obiettivo di incrementare il numero degli studenti ammessi al dottorato di ricerca, riducendo così la distanza che tuttora ci separa dalle università europee di maggior qualità. Il progetto ha trovato in Banca Intesa Sanpaolo e in Fondazione Banca del Monte di Lombardia due partner molto attenti, che si sono impegnati a sostenere nuove borse di studio per cinque cicli consecutivi. L’apporto è davvero significativo e ci permette di aumentare del 10% all’anno le nostre borse di studio e per questo li ringrazio. I temi di ricerca abbracciano un ampio numero di discipline e sono quelli di maggiore impatto sociale: dalle fonti di energia rinnovabili allo studio della neuro-robotica, dalle minacce virali al trattamento automatico del linguaggio, dalla micro-fluidica al diritto societario.
Ma le buone notizie, su questo versante, non si fermano qui. Nell’estate del 2021, il Ministero dell’Università e della Ricerca ha stabilito uno stanziamento straordinario per nuove borse di dottorato, da destinare a ricerche legate a temi green o dell’innovazione. La nostra Università ha così potuto avviare un ciclo straordinario di dottorato con decine di borse aggiuntive. Infine, una delle misure previste dal piano nazionale di ripresa e resilienza riguarda proprio le borse di dottorato. Alla nostra Università ne è stata attribuita una quota molto rilevante per i prossimi tre cicli. Insomma, in parte grazie ad iniziative ed energie locali, in parte per intervento governativo, si apre un periodo molto interessante per nuovi ingressi di studiosi nella ricerca. Il mio suggerimento a chi tra di voi voglia impegnarsi in tale campo è quello di fare eventualmente altre esperienze, anche all’estero, per confrontarsi e crescere. Ma di considerare l’Italia e l’Università di Pavia, in particolare, come luogo di possibile approdo. Faremo di tutto per sviluppare nuove direttrici di ricerca e per accogliere stimoli da studiosi brillanti. Lavoriamo tutti insieme, con l’auspicio che l’Italia torni ad essere (o possa essere) prima o poi un Paese per giovani.
Nell’avviarmi a concludere, ho il piacere di presentare la nostra ospite illustre: la dottoressa Tiziana D’Angelo. Laureata a Pavia in Antichità classiche ed orientali nel 2004, era seduta in questo cortile, esattamente come voi adesso, alla Giornata del Laureato nel luglio 2005. Conseguì poi la Laurea Magistrale nel 2007 ad Oxford ed il PhD nel 2013 a Harvard. Segue una specie di giro del mondo in borse di ricerca e assegni post-doc: nel 2011 a Roma, nel 2012 al Getty Center di Los Angeles, nel 2013 a Berlino, poi al Metropolitan Museum di New York. Dal 2014 al 2018 è Lecturer di archeologia classica a Cambridge (St Edmund’s College); dal 2018 al 2021 è Assistant Professor all’Università di Nottingham. Da pochi mesi, è stata nominata Direttrice del prestigiosissimo Parco archeologico di Paestum e Velia. Oggi ci racconterà la sua esperienza, i suoi sogni e le ambizioni che l’hanno mossa, ma anche le sue incertezze. Sono anche curioso di sapere quali considera i suoi successi. Vuole essere un messaggio per voi tutti, un incoraggiamento a puntare in alto. Con l’idea che un domani ognuno di voi potrebbe essere qui a portare la sua esperienza di successo. Mi permetto di dire che anche questo è un privilegio, in un contesto così bello, in una cornice così unica. Sono certo che Tiziana proverà una grande gioia nel parlare a tutti voi. Godetevi questa serata, ma soprattutto siate ambiziosi e tenaci e tornate qui in futuro con le emozioni delle vostre realizzazioni, con la gioia dei vostri successi. W l’Università di Pavia, W i suoi laureati
Prof. Francesco Svelto (Rettore dell’Università di Pavia)