Oltre mille interventi in poco più di anno, per ridare la vista compromessa dalla cataratta, ma contemporaneamente risolvere altri problemi visivi di lungo corso come miopia, ipermetropia o presbiopia. L’équipe diretta da Giovanni Furiosi, professore aggregato di oftalmologia all’Università di Pavia e responsabile dell’Unità operativa di oculistica all’Irccs Maugeri, si segnala nel panorama sanitario nazionale e territoriale per numeri davvero importanti. “Nell’Unità di chirurgia oculare di cui sono responsabile – sottolinea il professor Furiosi – ho effettuato più di 1.400 interventi di cataratta dal dicembre 2020 ad oggi. Recentemente ho eseguito interventi di facoemulsificazione con impianto di lenti multifocali che consentono al paziente di vedere senza occhiali sia da lontano che da vicino. Conto, nel breve termine, di impiantare IOL toriche che permettano di correggere anche l’astigmatismo. La chirurgia degli annessi (blefaroplastiche, neoformazione palpebrali, calazi, entropion, xantelasmi, ptosi, sondaggi vie lacrimali, pterigi) vede al suo attivo oltre 150 interventi grazie alla dottoressa Carla Redaelli, chirurgo di comprovate capacità ed esperienza. Ringrazio chi mi ha accordato fiducia: i risultati ottenuti premiano lo sforzo di un continuo aggiornamento scientifico verso le nuove tecnologie applicate all’oculistica”. Come detto l’Unità ha superato la ragguardevole quota di 1.400 operazioni di cataratta, intervento in cui il professor Furiosi è specializzato, impiantando lenti multifocali intraoculari, ossia lenti che superano il disturbo refrattivo, correggendo così sia il problema del cristallino opacizzato (cataratta) sia il difetto visivo preesistente. “L’impianto di un cristallino artificiale risolve problemi anche di refrazione. Ad esempio, se una persona era miope da tanto tempo – precisa il professor Furiosi – la lente che aveva negli occhiali la possiamo inserire all’interno dell’occhio. Poi ci sono le lenti intraoculari progressive, che sono lenti che consentono di vedere sia da lontano che da vicino”. L’operazione di cataratta è a carico del Servizio sanitario nazionale, tranne l’acquisto del cristallino. Prima vengono fatte delle opportune misurazioni (biometrie) per stabilire quali siano le lenti ottimali per il paziente e in seguito viene prenotato il giorno dell’operazione. “L’intervento non è una banalità – evidenzia Furiosi – anche se in Maugeri abbiamo già raggiunto 1.400 casi. Una volta che il paziente non vede la metà del tabellone (5/10), è però altamente consigliato. E’ un intervento ambulatoriale: il paziente entra la mattina e va a casa per pranzo. La procedura è stata notevolmente snellita”. Dopo l’intervento non vengono più dati punti, ma si procede all’idrosutura e il recupero avviene solitamente in poche ore, massimo un paio di giorni. La cataratta è un’opacizzazione della lente naturale dei nostri occhi, il cristallino, collocata tra l’iride e il corpo vitreo (sostanza gelatinosa che riempie il bulbo oculare). E’ dovuta a modificazioni nella composizione chimica del cristallino (principalmente ossidazione delle sue proteine), che comportano una riduzione della sua trasparenza e progressivamente impedisce alla luce di raggiungere la retina, ostacolando così la vista. La storia della cataratta è lunga e inizia addirittura nell’antico Egitto. Con oltre un milione di interventi in un anno, è l’operazione più diffusa al mondo per gli occhi. L’intervento alla cataratta, anche se il più diffuso, non è l’unica attività oculistica dell’unità guidata dal professor Furiosi, come lui stesso ha precisato. Il team si occupa di tutto ciò che riguarda l’occhio, le palpebre e le vie lacrimali, i cosiddetti annessi oculari (la ptosi palpebrale, o le occlusioni delle vie lacrimali).