Papa Francesco è tornato oggi, domenica 3 aprile, a pregare per l’Ucraina: “Preghiamo ora per la pace, pensando alla tragedia umanitaria della martoriata Ucraina, ancora sotto i bombardamenti di questa guerra sacrilega”. Così si è espresso il Santo Padre all’Angelus al termine della S. Messa celebrata a Malta, che ha visto la partecipazione di 20mila fedeli. (ANSA)
Nell’omelia della S. Messa nel piazzale dei Granai, a Floriana, il Pontefice ha sottolineato che gli accusatori della donna adultera “sono il ritratto di quei credenti che, in ogni tempo, fanno della fede un elemento di facciata, dove ciò che risalta è l’esteriorità solenne, ma manca la povertà interiore, che è il tesoro più prezioso dell’uomo”. Per Gesù, invece, “quello che conta è l’apertura disponibile di chi non si sente arrivato, bensì bisognoso di salvezza”. “Ci fa bene allora, quando stiamo in preghiera e anche quando partecipiamo a belle funzioni religiose, chiederci se siamo sintonizzati con il Signore”, il consiglio di Francesco: “Possiamo chiederlo direttamente a lui: ‘Gesù, sono qui con te, ma tu che cosa vuoi da me? Cosa vuoi che cambi nel mio cuore, nella mia vita? Come vuoi che veda gli altri?’. Ci farà bene pregare così, perché il Maestro non si accontenta dell’apparenza, ma cerca la verità del cuore. E quando gli apriamo il cuore nella verità, può compiere prodigi in noi”. Come nella donna adultera: “La sua situazione sembra compromessa, ma ai suoi occhi si apre un orizzonte nuovo, impensabile prima. Ricoperta di insulti, pronta a ricevere parole implacabili e castighi severi, con stupore si vede assolta da Dio, che le spalanca davanti un futuro inatteso: ‘Nessuno ti ha condannata? – le dice Gesù – Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più’. Che differenza tra il Maestro e gli accusatori! Quelli avevano citato la Scrittura per condannare; Gesù, la Parola di Dio in persona, riabilita completamente la donna, restituendole speranza”. (AGENSIR – FOTO ANSA/AGENSIR)