Più di 500 persone hanno partecipato oggi pomeriggio, sabato 26 febbraio, in Piazza Italia nel centro di Pavia, alla manifestazione “Fermiamo la guerra”: un’iniziativa per la pace e di solidarietà al popolo ucraino, organizzata da Cgil, Cisl e Uil con l’adesione di decine di associazioni locali.
In tanti si sono presentati con le bandiere della pace e dell’Ucraina. Nel corso dell’incontro, hanno preso la parola anche alcune donne ucraine che da anni lavorano a Pavia e sul territorio, garantendo assistenza a tanti anziani, malati e bambini.
Particolarmente toccante la testimonianza di una giovane mamma partita da Leopoli, una dei fronti di guerra, nella notte tra mercoledì e giovedì, subito dopo le prime avvisaglie dell’attacco russo. “Sono scappata – ha raccontato – insieme a mia mamma e ai miei due bambini piccoli. Mio marito è rimasto a Leopoli: è in guerra, come mio fratello. Siamo molto preoccupati. Non ci sono parole per descrivere quanto sta succedendo nel nostro Paese”.
La giovane, i suoi due figli e sua mamma hanno viaggiato per due giorni su un pullman: “Per fortuna sono riuscita in tempo a farmi rilasciare i passaporti per i bambini. Siamo fuggiti dalla guerra perchè vogliamo garantire un futuro ai miei figli: ma a Leopoli è rimasto loro padre”. Una volta arrivata a Pavia, la giovane mamma ucraina e i suoi familiari sono stati accolti a casa della responsabile dell’associazione multietnica “Ci siamo anche noi”: “Speriamo che il Comune o qualche altre istituzione ci aiuti a trovare una casa”.