Prosegue a ritmo serrato l’attività investigativa della polizia per identificare l’uomo che, la sera di sabato 19 febbraio, ha sparato tre colpi di pistola nel centro di Pavia contro un ragazzo albanese di 19 anni. Il giovane è stato raggiunto dai proiettili a una mano, a un ginocchio e alla schiena. Trasportato d’urgenza al Policlinico San Matteo di Pavia, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico che fortunatamente ha avuto buon esito: ora è ricoverato in Rianimazione, ma la sua vita non è più in pericolo. Grazie alle testimonianze raccolte ed al lavoro investigativo svolto subito dopo un fatto di tale gravità, che ha destato allarme tra la popolazione pavese, la polizia sarebbe ora sulle tracce dell’autore degli spari. E’ stata chiarita anche la dinamica dell’episodio. Non si è trattato di una rissa degenerata, come era sembrato subito dopo il fatto. Si è infatti saputo che un gruppo di albanesi aveva dato appuntamento ad un proprio connazionale, con il quale doveva esserci un chiarimento. Nel corso di questo faccia a faccia, è spuntata la pistola dalla quale sono partiti i tre colpi. L’autore poi è riuscito a fuggire per le vie del centro che a quell’ora, le 21.30 di sabato, era affollatissimo. Oggi pomeriggio, lunedì 21 febbraio, si è tenuta in Prefettura a Pavia una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Paola Mannella (nella foto, ndr) con i rappresentanti delle forze dell’ordine e la presenza, per il Comune di Pavia, dell’assessore Pietro Trivi. “Chiariamo subito – ha sottolineato al termine il prefetto – che quanto è successo sabato non è qualcosa di riconducibile alla ‘malamovida’. Qui siamo davanti ad un episodio di natura criminale, per il quale è in corso una serrata attività investigativa che ci auguriamo possa portare a risultati positivi in tempi brevi. Dobbiamo intensificare gli sforzi per la prevenzione e repressione di fatti di tale gravità”. Il prefetto ha annunciato che sin da subito verrà potenziato il personale in forza alla Questura, con 5 unità in più, e alla polizia ferroviaria, con un altro agente. “A giugno – ha aggiunto il prefetto – ci sarà un ulteriore incremento per la Questura, con altre sette unità, e per la Polfer, con un altro agente. Inoltre verranno intensificati i controlli sul territorio”. A chi ha invocato, dopo quanto è successo sabato in Strada Nuova nella zona del Ponte Coperto (nello stesso luogo teatro di un’altra sparatoria nell’ottobre del 2019), una presenza di militari a presidio della città, il prefetto Mannella ha replicato che “i militari possono svolgere un compito di vigilanza in luoghi ritenuti sensibili, ma in caso di necessità devono chiedere l’intervento delle forze dell’ordine”. Nel corso della riunione odierna, è stato chiesto all’assessore Trivi un potenziamento delle presenza della polizia locale per intensificare i controlli, e anche una più capillare dislocazione delle videocamere di sorveglianza con la sostituzione delle apparecchiature più obsolete che non sempre garantiscono immagini nitide, utili durante lo svolgimento delle indagini.