La Guardia di Finanza di Pavia, nell’ambito di un’indagine della locale Procura della Repubblica, coordinata dal procuratore aggiunto Mario Venditti e dal sostituto procuratore Camilla Repetto, ha denunciato sette persone per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e al riciclaggio.
Al centro dell’inchiesta un uomo di 48 anni, cittadino italiano di origine marocchina, che si presentava, all’apparenza, come imprenditore di successo nel settore delle costruzioni tra le province di Pavia e Milano. In realtà era a capo di un’organizzazione criminale ben strutturata, dedita a individuare e acquisire le imprese in difficoltà finanziaria, frodare i loro creditori, il fisco e riciclare i proventi così ottenuti.
Le attività investigative, durate circa due anni, hanno permesso di denunciare a piede libero tutti i componenti dell’organizzazione e hanno consentito di sequestrare beni per oltre 2 milioni di euro e sottrarre alla disponibilità dei denunciati asset aziendali per ulteriori 4 milioni.
“Nel dettaglio – viene sottolineato in un comunicato delle Fiamme Gialle pavesi -, dopo aver individuato le aziende in crisi finanziaria, l’organizzazione, attraverso dei prestanome nullatenenti, se ne impossessava fraudolentemente e le spossessava dei loro patrimoni cedendoli con un vorticoso giro di compravendite mobiliari e immobiliari a società che, in ultima analisi, erano riconducibili al capo dell’organizzazione”.
Nel corso dell’operazione sono stati sottoposti a sequestro preventivo 46 automezzi, pronti ad essere rivenduti sul mercato, 4 unità immobiliari e 5 aree edificabili nel comune di Abbiategrasso (Milano), provento della “distrazione prefallimentare”. E’ stato inoltre sventato il tentativo di mettere in vendita, da parte di una società poi fatta fallire, immobili per un valore di circa 4 milioni, che sono stati bloccati, su segnalazione della Guardia di Finanza, dal giudice delegato. (La foto è della Guardia di Finanza di Pavia, ndr)